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Venerdì, 26 Aprile 2024

Deputato Pd si rinchiude nel Cie di Lampedusa

Khalid Chaouki, parlamentare di origini marocchine, si autoimprigiona nel centro di accoglienza per migranti: “Uscirò solo quando i migranti illegittimamente trattenuti non saranno trasferiti altrove”

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - Il deputato del Pd Khalid Chaouki da questa mattina alle 11 si trova a Lampedusa per chiedere al governo "di fare immediatamente qualcosa per questa situazione drammatica". E annuncia di voler restare barricato a oltranza nel Centro di accoglienza dell'isola finché "non sarà ripristinata la legalità".

Chaouki, che è anche coordinatore dell'intergruppo parlamentare sull’immigrazione, sentito telefonicamente da alcune agenzie di stampa, ha raccontato che all’interno del Cie "ci sono 220 persone, sotto la pioggia e in condizioni disumane, che non dovrebbero essere qui, perché la legge prevede che non si possa restare all’interno del Cie per oltre 96 ore. Tra questi anche sette persone, sei uomini e una donna", scampati alla tragedia dell’ottobre scorso, quando a seguito del naufragio di una imbarcazione libica, morirono 366 persone a largo dell’isola.

Khalid Chaouki ha anche postato sul proprio profilo Twitter una foto scattata all’interno della struttura. "Il centro d’accoglienza di Lampedusa è un luogo indegno - ha ribadito - e resterò fino a quando non sarà trovata una soluzione". Il deputato del Pd ha anche citato il video shock degli immigrati "disinfettati come nei lager" e la situazione esplosiva che si vive nel Centro d'identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma (qui le foto).

Ecco la lettera a "La Stampa" con cui Chaouki spiega il suo gesto: 

"Perché ho deciso di rinchiudermi nel Centro di Lampedusa. Ho deciso di compiere questo gesto forte di protesta, rinchiudermi insieme ai profughi dentro il Centro di accoglienza qui a Lampedusa e rifiutarmi di abbandonare i profughi siriani ed eritrei nella loro solitudine e inascoltata protesta perché qui a Lampedusa vengono tuttora lesi i diritti fondamentali della persona, così come non vengono rispettate le leggi del nostro Paese e le direttive in materia di protezione dei rifugiati. Non abbandonerò questo Centro finché non verranno rilasciati, come previsto dalla legge, tutti profughi e destinati nei centri idonei per la loro accoglienza. A partire da Khalid e dai superstiti alla tragedia dello scorso 3 ottobre. Ho voluto attendere l’Informativa del Ministro dell’Interno Angelino Alfano sulla vergogna di Lampedusa documentata dal giornalista del Tg2 Valerio Cataldi, che ha dato voce al coraggioso profugo siriano conosciuto con il nome di “Khalid” in merito alle “spruzzate” anti-scabbia. Ascoltare e capire, insieme a tutto il Parlamento, da parte del nostro governo come fosse stato possibile permettere quell’oscenità nel nostro Paese. Era soprattutto nostra intenzione conoscere finalmente le proposte messe in campo per riformare questo sistema dell’accoglienza anche alla luce di quello che sta succedendo nel Cara di Mineo, nel Cie di Ponte Galeria e in tante altre parti. Una delusione. La versione dei fatti raccontata in Parlamento non ci ha convinto cos ì come le sue promesse per noi sono fuori tempo massimo".

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Fonte: La Stampa →
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