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Venerdì, 26 Aprile 2024

Netanyahu e Clinton all'Iran: "Non avrete mai l'atomica"

Usa e Israele fanno fronte comune contro l'Iran, ma la Repubblica islamica rinnova le minacce di rappresaglia

Un pennarello e un grafico a forma di bomba: il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel suo discorso all'Assemblea delle Nazioni Unite, ha rappresentato graficamente la "linea rossa" oltre la quale, entro la prossima estate a detta dell'intelligence israeliana, Teheran avrà raggiunto la fase finale per la produzione dell'uranio necessario alla realizzazione della sua prima bomba atomica.

Per Netanyahu un Iran dotato dell'atomica sarebbe pericoloso come un al-Qaeda nucleare, ma "di fronte ad una chiara linea rossa Teheran si fermerà ", dando più tempo alle sanzioni e alla diplomazia per convincere il regime iraniano "a smantellare del tutto il suo programma di armamento nucleare".

Il premier israeliano ha anche affermato di essere "totalmente d'accordo" con il presidente americano Barack Obama, che due giorni fa ha affermato che "un Iran con l'arma nucleare non è una sfida che può essere contenuta" e gli Stati Uniti faranno "ciò che devono" per impedirlo.

A margine della riunione dell'Onu, Netanyahu ha incontrato il segretario di stato americano Hillary Clinton, concordando sul fatto che i loro paesi vogliono impegnarsi insieme per impedire all'Iran di dotarsi della bomba atomica.
Clinton e Netanyahu, ha dichiarato un funzionario americano presente all'incontro, "hanno avuto un'approfondita discussione sull'Iran e hanno ribadito di condividere lo stesso obiettivo, quello di impedire all'Iran di dotarsi di un'arma nucleare".
Clinton e Netanyahu hanno parlato a quattr'occhi per 75 minuti, e "si sono trovati d'accordo per continuare una stretta collaborazione e le consultazioni per raggiungere questo obiettivo", quello cioè di impedire a Teheran di dotarsi dell'arma nucleare, ha spiegato il responsabile Usa.

Immediata la reazione di Teheran, che, come affermato dal vice rappresentante iraniano all'Onu Eshagh Al Habib, "risponderà con tutta la forza necessaria" a un attacco.
"La Repubblica islamica d'Iran è sufficientemente forte per difendersi e si riserva il diritto di rispondere con tutta la forza necessaria a qualsiasi attacco".
"Per la seconda volta nella storia recente delle Nazioni Unite, un grafico immaginario e infondato è stato utilizzato per giustificare una minaccia contro un paese membro fondatore" dell'Onu, ha dichiarato Al Habib, con un implicito riferimento alle "prove" portate nel 2003 davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dall'allora Segretario di stato americano Colin Powell, per giustificare l'attacco contro l'Iraq, dotato di armi di distruzione di massa.
"Non è possibile che le nazioni vengano minacciate con mezzi così assurdi", ha martellato il rappresentante iraniano, accusando Israele, potenza nucleare non dichiarata, "di sviare l'attenzione degli Stati membri dal pericolo del suo programma nucleare clandestino (...) che è l'unica vera minaccia per la pace e la stabilità del Medio Oriente".
Il rappresentante iraniano ha nuovamente ripetuto che il programma nucleare del suo Paese è "esclusivamente pacifico e conforme agli obblighi internazionali".

 

 

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