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Sabato, 27 Aprile 2024
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Mozzarella di Bufala Dop, analisi tedesche affermano che è sicura

L’hanno ribattezzata “operazione Trasparenza”: i risultati delle analisi fatte da un laboratorio tedesco hanno confermato la salubrità del prodotto fiore all’occhiello della Campania

Dopo tre settimane di analisi su un campione di mozzarella di Bufala Campana Dop, i risultati sono stati più che soddisfacenti. Stiamo parlando dell’ ”Operazione Trasparenza” messa in atto dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana Dop dopo i recenti fatti relativi alla Terra dei Fuochi, quell’area tra Napoli e Caserta che da più di vent’anni viene martoriata dai rifiuti. Rifiuti che negli anni non solo hanno causato un grave danno ambientale ma anche sanitario e alimentare. Molte delle terre interessare da questo scempio sono, infatti, campi agricoli dove vengono coltivati i prodotti tipici locali. E se le terre e le falde acquifere sono state inquinate, c’è la possibilità che anche i prodotti agricoli siano stati avvelenati. Questo ha generato una psicosi collettiva nei confronti della salubrità del prodotti locali che ha causato gravi problemi al comparto agricolo campano con conseguenti cali delle vendite.
 

Danno che non è stato solo economico ma anche di immagine per tutta la Regione e per tutti i prodotti locali che la rendono celebre in tutto il mondo. Non dimentichiamo, infatti, che in molti casi c’è stata la tendenza a identificare questo territorio con l’intera Regione. Crolli che, in particolare per la Mozzarella di Bufala Campana, sono stati, come ha riferito Antonio Lucisano, direttore del Consorzio, del ben 30%. Le analisi, fatte presso un laboratorio tedesco il Tuv Sud Gmbh di Siegen su campioni prelevati casualmente in diversi punti vendita in varie regioni, hanno evidenziato che i consumatori possono stare tranquilli: la mozzarella di bufala è sana e sicura. Questi dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri a Roma.
 

Le analisi, ha affermato il Consorzio, hanno esaminato la presenza di metalli pesanti, di diossina di PCB (i policlorobifenili, associati alle diossine nel limite di legge) e del microrganismo della brucella che più volte è stato associato alla mozzarella di Bufala Dop. Ma in nessuno dei 20 campioni presi in esame c’è traccia di cellule di brucella.
 

D’altra parte, ha specificato il Consorzio «la mozzarella di bufala DOP, anche se fosse realizzata con il latte crudo, subisce sempre un trattamento termico a 95°per essere filata, passaggio che distrugge la presenza di questi microrganismi».
 

Se si passa ai metalli pesanti, l’unico normato per legge, il piombo, è praticamente assente nel prodotto, o al massimo entro una dimensione di un decimo rispetto al residuo ammesso per legge.  Ma il piombo non è stato l’unico metallo pesante esaminato: si sono analizzati molti altri metalli non normati ed è intenzione del Consorzio approfondire le indagini anche laddove non ci sono parametri normativi di riferimento.
 

Buone notizie anche per quanto riguarda le diossine e PCB. In Europa esiste un limite per la presenza di diossine e PCB insieme di 5,5 picogrammi per grammo di grasso del prodotto. Nelle mozzarelle di Bufala Dop esaminate si è riscontrato un dato medio che è 20 volte più basso. Il dato più alto in assoluto riscontrato è di 10 volte più basso del limite previsto.
 

Tali risultati sono «perfettamente in linea con le nostre aspettative – ha affermato Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio – e con le migliaia di analisi alle quali sono sottoposte le nostre mozzarelle ogni anno da circa una decina di enti e autorità italiane. Il TUV ha confermato infatti che il nostro prodotto è sano e sicuro aldilà di ogni ragionevole dubbio”.
 

Ora è necessario «ripristinare un rapporto di fiducia con i consumatori che, travolti da una serie di informazioni spesso confuse e votate al sensazionalismo, hanno ridotto l’acquisto del nostro prodotto, con devastanti conseguenze per l’intero comparto, gli ha fatto eco Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio. Il problema della Terra dei Fuochi rimane dolorosamente attuale ma non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio e occorre sottolineare come la stragrande maggioranza del comparto agroalimentare campano sia sana e, storicamente, votata a una grandissima qualità”.

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