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Venerdì, 26 Aprile 2024
Volley

Conflitto Russia-Ucraina, nel volley soffia il vento dell'embargo

Netta presa di posizione delle Federazioni di Polonia e Francia, pronte al boicottaggio dei Mondiali in Russia. Ed anche le competizioni continentali riservate ai club potrebbero subire la stessa sorte

Tutto il Mondo continua a seguire con il fiato sospeso gli sviluppi del conflitto in Ucraina, ma a tenere banco negli ultimi giorni è anche l’evoluzione della situazione in campo sportivo, considerando le prese di posizione, in alcuni casi piuttosto nette, comunicate da singole Federazioni e dagli organi che disciplinano a livello internazionale le varie attività.
I riflettori, in questo senso, sono puntati sul volley, visto che a fine estate è previsto lo svolgimento proprio in Russia dei Campionati del Mondo. Manifestazione per cui, stando al comunicato diramato dalla FIVB tre giorni or sono, non è stato preso in esame un cambio di sede, sebbene la Federazione Internazionale sabato abbia deciso di eliminare dal calendario gli incontri di Nations League previsti a primavera programmati in territorio russo. E nonostante le indiscrezioni, non confermate, raccontino della candidatura spontanea da parte della Polonia e del contatto avuto con l’Italia in qualità di co-organizzatrice – logisticamente le nazioni più pronte – al fine di prendere in esame la disponibilità a prendersi in carico la kermesse iridata.

Di certo, nel vecchio continente le reazioni del popolo del volley al conflitto sono state particolarmente perentorie. “Non vediamo ora alcuna possibilità di impegnarsi in competizioni sportive contro squadre russe e dei paesi che sostengono l’aggressione in Ucraina”, ha dichiarato Sebastian Swiderski, presidente della Federazione Polacca, nella lettera che ha inviato sia alla FIVB che alla CEV. Parole copiate ed incollate da Eric Tanguy, presidente della Federazione francese, che ha esplicitamente parlato di boicottaggio della kermesse iridata russa da parte della nazionale transalpina campione olimpica in carica. Decisione che segue oltretutto la linea già intrapresa dal c.t. della nazionale dei “Galletti”, il brasiliano Bernardo Rocha De Rezende, e quella dell’MvP del torneo olimpico, Earvin N’Gapeth (Sans moi, merci”, ha scritto sul suo profilo social “Monsieur Magique”, riferendosi alla conferma del regolare svolgimento della competizione in Russia).

Non solo. L’embargo franco-polacco potrebbe avere ripercussioni anche sul regolare svolgimento delle coppe europee per club, in considerazione del fatto che la prossima settimana sono previsti i quarti di finale della Champions League maschile con lo Zaksa Kedzierzyn Kozle – detentore del titolo – impegnato contro la Dinamo Mosca, che potrebbe pertanto decidere di non scendere in campo. Oltretutto nella medesima parte di tabellone in cui è impegnata un’altra rappresentante polacca, lo Jastrzebski Wiegel - opposta alla Cucine Lube Civitanova - che in caso di qualificazione si troverebbe di fronte la Dinamo in semifinale. Situazione analoga nella Cev Cup, dove lo Zenit Kazan, che ha ipotecato la finale piegando Monza nell’andata, battendo nuovamente mercoledì i brianzoli dovrebbe affrontare la vincente della sfida tra i transaplini del Tours e i polacchi dello Skra Belchatow (return match in Francia a metà settimana dopo la vittoria dello Skra in gara 1). Al momento, il Board of Adiministration della CEV ha seguito le medesime direttive della UEFA spostando i match nelle competizioni europee delle squadre russe in campo neutro. Ma non è escluso che il pallone del volley, vista la repentina escalation avuta dalla guerra in Ucraina, possa non solo volare lontano dalla rete della Russia, ma anche restare a terra.

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