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Venerdì, 26 Aprile 2024
La battaglia legale

Due genitori hanno fatto causa a Facebook e Instagram per la dipendenza della figlia

Stando alle accuse mosse dai genitori contro Meta, la ragazza avrebbe sviluppato una dipendenza che le ha causato diversi problemi di salute mentale e disturbi alimentari

Meta, la società madre dei social network Facebook e Instagram, è finita alla sbarra. Negli Usa, i genitori di una ragazza di 19 anni hanno citato in giudizio il colosso tecnologico, sostenendo che la figlia abbia sviluppato, negli anni, una dipendenza da Instagram che le ha causato diversi problemi di salute mentale e disturbi alimentari.

I genitori della 19enne, Kathleen e Jeff Spence, sostenuti dal gruppo legale Social Media Victims Law Center, hanno deposto la causa per lesioni personali al tribunale distrettuale della California. I coniugi Spence, originari di New York, sostengono che la loro figlia Alexis abbia iniziato a utilizzare a loro insaputa il social media già all'età di 11 anni, quindi due anni prima rispetto all'età minima richiesta da Instagram, cioè di 13 anni.

Stando alle accuse mosse dai genitori contro Meta, la ragazza avrebbe sviluppato una dipendenza dall'app, che avrebbe causato "dipendenza, ansia, depressione, autolesionismo, disturbi alimentari e, in definitiva, ideazione suicidaria", cioè  il processo di pensare, considerare o pianificare il suicidio.

La 19enne Alexis Spence ha raccontato all’emittente statunitense ABC News di aver creato il suo primo account Instagram all'età di 11 anni per giocare a un popolare gioco online per bambini, in voga in quegli anni. Con il passar del tempo, il feed del suo account è stato rapidamente inondato di contenuti relativi a disturbi alimentari e autolesionismo.

Il Social Media Victims Law Center sostiene che i loro assistiti siano stati per questo "emotivamente e finanziariamente danneggiati da Meta".

La svolta è arrivata dopo i Facebook Paper. I genitori dell’allora minorenne Alexis hanno compreso cosa fosse accaduto alla loro figlia durante l’adolescenza quando lo scorso anno sono trapelate le rivelazioni della whistleblower Frances Haugen, che hanno fatto luce sull’incapacità di Meta di verificare la reale età degli iscritti, ma anche sulla negligenza con cui la società ha affrontato negli anni il problema dell’assuefazione causata dalle sue piattaforme.

 "Il fatto che Alexis sia qui è davvero un miracolo perché abbiamo combattuto con le unghie e i denti per lei", ha detto la madre Kathleen Spence ad ABC News

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