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Sabato, 27 Aprile 2024
LA STORIA

"Io, costretta a lavorare gratis con turni di 16 ore: licenziata dopo il periodo di prova"

La protesta di una donna assunta come guardia giurata. Il sindacato Savip: ''In tre mesi, non sono mai stati consegnati il contratto né le buste paga. Sfruttamento diffuso in tutta Italia''

"Tre mesi di lavoro, turni massacranti di 12 e anche di 16 ore di lavoro al giorno, contratto di lavoro e buste paga non consegnate e pagamenti ancora da ricevere". La rabbia di una lavoratrice del settore sicurezza, assunta come guardia giurata nel mese di novembre del 2023 da un'azienda che opera a Parma e provincia, poi licenziata a fine gennaio per "mancato superamento del periodo di prova". Il contratto di riferimento è l'accordo nazionale per la vigilanza privata e i servizi di sicurezza (vicino al titolo, una foto di archivio). 

"Ho lavorato per una azienda del settore - sottolinea la donna, che chiede l'anonimato - come guardia giurata a Parma dal mese di novembre fino al 1° febbraio. Facevo turni massacranti di 12 ore e in un caso anche di 16 ore. Ma non mi è mai stato consegnato il contratto, nonostante le svariate richieste fatte anche tramite l'avvocato e il sindacato, né le buste paga. Aspetto ancora di avere il compenso per il lavoro che ho svolto". 

La storia arriva da una categoria di lavoratori e lavoratrici che rimangono nell'ombra, ma che a volte sono sottopagati e vivono situazioni di sfruttamento: dai turni massacranti alle irregolarità in busta paga. La donna, assunta da un'azienda che opera anche in provincia, è seguita dal sindacato Savip, sindacato autonomo vigilanza privata, che sta tentando di far luce sull'incredibile vicenda. Oltre alle diverse richieste, tramite posta elettronica certificata all'azienda per la consegna del contratto di lavoro e delle buste paga, il sindacato ha segnalato la situazione all'Ispettorato territoriale del lavoro di Parma e Reggio Emilia, alla questura di Parma e alla direzione provinciale dell'Inps, chiedendo un intervento ispettivo.

Il tentativo di conciliazione: l'azienda non si è presentata 

Dopo un tentativo di conciliazione monocratica, non andato a buon fine per la mancata presenza dei rappresentanti dell'azienda, la lavoratrice sta ancora aspettando una risposta. Ora l'Ispettorato del lavoro procederà a una ispezione nei confronti dell'azienda. Poi si aprirà una vertenza per far sì che la lavoratrice veda riconosciuti i suoi diritti. "Dopo aver lavorato per tre mesi in queste condizioni a fine gennaio, mentre ero in malattia, ho ricevuto la lettera di licenziamento, con effetto dal 1° febbraio". 

"La mancata consegna della copia del contratto di lavoro e del regolamento di servizio e la pretesa di turni di lavoro massacranti, oltre a disconoscere i diritti della lavoratrice - sottolinea Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del Savip - integrano la violazione delle norme del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e delle altre disposizioni vigenti in materia di qualità del lavoro della sicurezza privata, a discapito della sicurezza pubblica". 

Secondo quanto riportato dal sindacato non sarebbe la prima volta che l'azienda avrebbe comportamenti di questo tipo con i dipendenti, non solo a Parma ma su tutto il territorio nazionale. "Sono emerse poi, praticamente in tutte le sedi in cui l'azienda opera in Italia, problematiche rilevanti per i lavoratori, sulle quali occorre ottenere un’inversione di rotta nel senso della legalità. Innanzitutto, devono essere regolarmente consegnati ai dipendenti non solo i contratti di lavoro e il regolamento d’Istituto all’atto dell’assunzione, ma soprattutto deve essere consegnata la busta paga''.

"Senza di essa i lavoratori non sono messi in grado di conoscere l’esattezza degli importi attribuiti, anche per far valere in sede giudiziale i loro diritti. In molte province italiane in cui opera l'azienda anche nel mese di febbraio 2024 la corresponsione degli stipendi è avvenuta con notevole ritardo rispetto al termine previsto (il giorno 15 di ogni mese), inducendo insicurezza e disagi nelle famiglie dei lavoratori". 

Contratto della vigilanza privata: aumenti fino a 350 euro 

Dopo 8 anni di trattative, scioperi e lotte sindacali, è stato rinnovato il contratto nazionale di lavoro della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Le lavoratrici e i lavoratori del settore percepiranno complessivamente un aumento a regime di 250 euro per il IV livello e 350 euro per il livello D dei servizi di sicurezza. È stata anche introdotta la 14esima mensilità, che sarà erogata a partire dal 2024. Per le guardie giurate e gli amministrativi viene definita la retribuzione per il livello 6 e previsto un aumento complessivo di 200 euro per il livello 4 da riconoscere in 5 tranche: 25 euro a giugno 2024, 35 euro a giugno 2025, 30 euro a dicembre 2025, 50 euro ad aprile 2026; 60 euro a dicembre 2026.

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