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Domenica, 28 Aprile 2024
Strage quotidiana / Bari

Morire lavorando a 79 anni in un cantiere

Un anziano capocantiere, Cesare Dibitetto, ha perso la vita oggi precipitando nel vano ascensore di un palazzo in corso di ristrutturazione a Terlizzi. I sindacati: "Amarezza e incredulità nel vedere lavorare in uno dei luoghi più a rischio una persona così avanti con l'età, che già da anni avrebbe dovuto godersi un meritato riposo da pensionato"

Morire sul lavoro, in un cantiere, a 79 anni. Succede anche questo nell'Italia del 2024. Un anziano capocantiere, Cesare Dibitetto, ha perso la vita oggi precipitando nel vano ascensore di un palazzo in corso di ristrutturazione in via Cesare Battisti nel centro storico di Terlizzi, in provincia di Bari. 

La tragedia di Terlizzi

L'uomo, residente a Giovinazzo, operaio molto esperto, era dipendente da tempo della ditta per la quale stava lavorando. La tragedia è avvenuta durante operazioni di verifica dei livelli dell'ascensore prima di procedere al rivestimento. Il 79enne (ieri era stato il compleanno) è caduto dal primo piano fino al piano seminterrato, in pratica quindi da due piani. Un volo di circa 10 metri che non gli ha lasciato scampo. E' stato un altro operaio a rendersi conto della tragedia. Vani tutti i soccorsi.

E' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco, con una particolare imbracatura, per riuscire a recuperare il corpo: gli operatori sanitari del 118 hanno potuto solo constatare la morte di Dibitetto. Sul posto anche il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Trani e i carabinieri. Presenti anche il coordinatore della sicurezza, il titolare della ditta, oltre che il figlio della vittima e il sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico. Il dramma un cantiere regolarmente autorizzato. La ristrutturazione riguarda lavori in un edificio su tre livelli.

"Non si può morire di lavoro e non si può lavorare a 79 anni in un cantiere"

"Non si può morire di lavoro e non si può lavorare a 79 anni in un cantiere. La tragedia avvenuta questa mattina a Terlizzi, in provincia di Bari, è un monito per tutti ed è la conferma che sulla sicurezza sul lavoro, e sulla sicurezza in edilizia, non si fa mai abbastanza. Siamo turbati da questo terribile, ennesimo incidente mortale sul lavoro, e siamo vicini alla famiglia della vittima, alla quale va il nostro più sentito cordoglio", commentano Giuseppe Boccuzzi e Luigi Sideri, segretari generali della Cisl e della Filca-Cisl di Bari. 

"Stando alle prime notizie - dichiarano - l'uomo era regolarmente assunto con un contratto part-time da capocantiere e iscritto in Cassa edile. Resta l'amarezza e l'incredulità nel vedere lavorare in un cantiere, uno dei luoghi più a rischio, una persona così avanti con l'età, che già da anni avrebbe dovuto godersi un meritato riposo da pensionato. Da parte nostra ribadiamo il massimo impegno per garantire l'incolumità dei lavoratori: subito dopo la terribile tragedia di Firenze - proseguono Boccuzzi e Sideri - abbiamo avviato una serie di assemblee in tutti i Comuni e in tutti i luoghi di lavoro. Sono momenti di comunicazione e confronto molto partecipati, a dimostrazione che il tema e' quanto mai attuale e molto sentito dai lavoratori".

"La sicurezza sul lavoro deve imporsi come priorità"

"La sicurezza sul lavoro deve imporsi come priorità e come tema centrale nelle agende di tutti", dicono la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, il segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, Domenico Ficco e il segretario generale della Fillea Cgil, Ignazio Savino in una nota congiunta: "Le dinamiche e le responsabilità dell'incidente saranno accertate dagli organi competenti, ma pensiamo che a 79 anni si avrebbe diritto a una pensione dignitosa e non a essere ancora costretti a lavorare".

"Assistiamo da parte del governo al varo di misure inadeguate come la patente a punti per le imprese che, introdotta nelle modalità attuali, vede la possibilità di recuperare punteggio utile a riprendere il lavoro dopo un infortunio mortale a seguito di norme violate con un semplice corso di formazione: un'offesa alle vittime e al buon senso", prosegue la nota. "Porteremo avanti le nostre proposte e la nostra mobilitazione perché si fermi questa strage quotidiana. A tutti diciamo: non perdiamo un minuto di più", concludono i sindacalisti.

Un altro morto sul lavoro oggi a Reggio Emilia

C'è stato un altro incidente mortale sul lavoro oggi. Un operaio di origine egiziana è morto nel primo pomeriggio a Reggio Emilia cadendo a terra da diversi metri di altezza. Stava lavorando su un capannone nella zona industriale di Mancasale quando, attorno alle 14 di martedì 5 marzo, è precipitato per cause ancora da chiarire. Sul posto i sanitari del 118, polizia e polizia locale, ispettorato del lavoro e vigilo del fuoco. Le indagini sono in corso. 

Quante persone muoiono sul lavoro in Italia ogni anno

Nel 2023 le denunce di infortunio presentate all'Inail sono state 585.356, in calo del 16,1% rispetto alle 697.773 del 2022. Questo decremento è dovuto quasi esclusivamente al minor peso dei casi da Covid-19, passati da circa 111mila nel 2022 a meno di seimila l’anno successivo. Al netto dei contagi, infatti, la riduzione degli infortuni sul lavoro “tradizionali” è molto più contenuta, di poco superiore all’1%.

I decessi denunciati in un anno sono ancora più di mille, con una diminuzione del 4,5% rispetto all’anno precedente, da 1.090 a 1.041. Al netto dei decessi da Covid-19, che si erano già quasi azzerati nel 2022, la riduzione degli infortuni mortali resta comunque alta, di poco oltre il 4%. A diminuire sono solo i decessi avvenuti in itinere, dai 300 del 2022 ai 242 del 2023, mentre quelli in occasione di lavoro sono stati nove in più, da 790 a 799. Il 91,7% dei casi mortali riguarda gli uomini, con un calo dell’1,5% rispetto al 2022, e quasi la metà dei decessi rientra nella fascia tra i 50 e i 64 anni.

Lo scorso anno sono state 36 le vittime in 15 infortuni mortali "plurimi". Gli infortuni mortali "plurimi", in cui hanno perso la vita due o più lavoratori, nel 2023 sono stati 15 per un totale di 36 vittime, 22 delle quali con mezzo di trasporto coinvolto. Tra i più drammatici, quello avvenuto nell’agosto 2023 a Brandizzo (Torino), dove cinque addetti alla manutenzione dei binari della ferrovia sono stati travolti da un treno, la deflagrazione in una fabbrica di fuochi di artificio che a settembre ha fatto tre vittime in Abruzzo, l’analogo incidente di luglio in provincia di Rieti, dove hanno perso la vita padre, madre e figlio, e in novembre lo scontro frontale vicino a Urbino tra un pullman e un’ambulanza, con il decesso dei tre operatori sanitari (e del paziente) che viaggiavano a bordo del mezzo di soccorso.

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