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Sabato, 27 Aprile 2024
Città Treviso

La banda dei giostrai che faceva esplodere i bancomat

Undici gli indagati, che avrebbero realizzato ordigni esplosivi artigianali. I colpi contestati sono quindici e risalgono al periodo compreso tra agosto 2020 e maggio 2021

Ci sarebbe una banda di giostrai dietro gli assalti compiuti a istituti di credito e uffici postali in tutto il Triveneto, dove gli sportelli bancomat sono letteralmente esplosi. I carabinieri del nucleo investigativo di Treviso hanno eseguito 11 misure cautelari: otto le ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 gli obblighi di dimora. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere e furto aggravato dall'uso di ordigni esplosivi artigianali. Come racconta TrevisoToday, la banda poteva contare su una base logistico-operativa nella Marca per pianificare i furti e preparare le “marmotte” esplosive. Aveva poi a disposizione un garage, dove è stata trovata una berlina di grossa cilindrata utilizzata per compiere gli assalti.

Gli assalti

Quindici i colpi contestati e che risalgono al periodo compreso tra agosto 2020 e maggio 2021.

  • Il 5 agosto 2020 ai danni di una banca di Valdobbiadene;
  • Il 18 febbraio 2021 in un ufficio postale di Zoppola (PN);
  • Il 4 marzo 2021 nelle banche di Muzzana del Turgnano (UD) e San Michele al Tagliamento (VE);
  • Il 19 aprile 2021 nelle banche di Porto Viro (RO) ed Eraclea (VE);
  • Il 21 aprile 2021 a Novaledo (TN) e Castelnuovo (TN);
  • Il 24 aprile 2021 in un ufficio postale di Bibione (VE) e in un istituto di credito di Pravisdomini (PN); 
  • L’8 maggio 2021 in istituto di credito di Quarto d’Altino (VE); 
  • Il 12 maggio 2021 a Semonzo del Grappa, Valdobbiadene, Pieve di Soligo e nell'ufficio postale di Moriago della Battaglia.

Il bottino dei singoli assalti andava dai 35mila ai 60mila euro in contanti. Il modus operandi era sempre lo stesso: ordigni esplosivi artigianali per far esplodere le casseforti e rubare i soldi all'interno. Dentro l'auto utilizzata per i colpi sono stati trovati estintori e disturbatori di frequenze per rendere difficoltose eventuali localizzazioni o inseguimenti da parte delle forze dell'ordine. Qui sotto il video dell'assalto allo sportello di Quarto d'Altino (in provincia di Venezia).

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