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Sabato, 27 Aprile 2024
Città Milano

Urla "moriamo tutti per Allah" in tv e incendia la bandiera Israele: espulso

Il giovane è stato fermato dopo aver preso a bottigliate una volante della polizia

"Indole violenta", "insofferenza", "negazione di ogni regola" e "intolleranza verso le istituzioni". Così lo descrivono i poliziotti che nella notte tra lunedì e martedì hanno eseguito il provvedimento di espulsione. Lui, un egiziano di 24 anni, a Milano si era contraddistinto per una lunga serie di episodi in cui effettivamente la violenza la faceva da padrone. Dal lancio di bottiglie contro la polizia, allo spaccio di droga, al danneggiamento, al furto, alle risse e, non ultimo, all'odio verso Israele alimentato da un'esaltazione del martirio in nome di Allah.

Anche questo suo 'legame' col patrimonio simbolico della radicalizzazione islamica è stato decisivo perché il ministero dell'Interno emettesse un ordine di espulsione dal territorio italiano per 15 anni. Il provvedimento - per "motivi di ordine pubblico" - è stato portato a termine dagli agenti della questura.

L'ultimo e decisivo passo 'criminoso' prima dell'espulsione il 24enne lo ha compiuto il 26 ottobre. Quel giorno, come ricostruito dai poliziotti, il ragazzo ha lanciato una bottiglia di vetro contro una volante del Commissariato Villa San Giovanni. Un gesto che avrebbe fatto così, senza alcun motivo, per il solo gusto di oltraggiare le divise. Fermato e portato in via Fatebenefratelli, è stato poi riconosciuto da alcuni agenti che giorni prima lo avevano visto in tv. L'egiziano era stato intervistato insieme ad altre persone dalla trasmissione televisiva 'Fuori dal coro'. Interpellato sul conflitto Israelo-Palestinese aveva detto candidamente: "Moriamo tutti per Allah".

Nel suo cellulare, come lui stesso mostra in questura, conservava video e immagini in cui flirtava col terrorismo di Hamas. Oltre a un'arma da fuoco apparentemente a suo disposizione, in un filmato incendiava un graffito della bandiera di Israele disegnato sul manto stradale. E poi esultava per il gesto compiuto.

Il nordafricano è sempre stato un 'cliente' fisso delle forze dell'ordine, fin dal suo arrivo in Italia. Nel suo curriculum - spiega via Fatebenefratelli - non manca la cessione di stupefacenti, la rissa, le lesioni, l'oltraggio a pubblico ufficiale, il danneggiamento, il furto, la guida senza patente e la ricettazione. Tanto che per la questura di Milano l'egiziano era inserito perfettamente in un contesto di criminalità urbana, quella legata all'area di via Padova: fatto di aggressioni, vandalismo, spaccio, disturbo della quiete pubblica. Ora, a riportarlo in Egitto, ci hanno pensato gli uomini dell'Ufficio Immigrazione.

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