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Sabato, 27 Aprile 2024
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"Voleva violentarci, l'abbiamo ucciso: sembrava un videogame"

Udine: l'autopsia conferma la morte violenta del pensionato Mirco Sacher, che aveva due costole rotte. Il racconto delle due ragazzine autoaccusatesi del delitto: "Sembrava di essere dentro un videogioco come Grand Theft Auto"

UDINE - Emergono nuovi e inquietanti particolari nelle indagini sull'omicidio di Mirco Sacher, il pensionato trovato morto domenica scorsa in un campo alla periferia di Udine.

Due ragazze di 15 anni si sono autoaccusate del delitto: secondo la loro testimonianza, la morte dell'uomo sarebbe stata causata da una loro reazione a un tentativo di violenza sessuale. Ma la vicenda ha assunto i contorni del giallo.

L'AUTOPSIA - "Mirco Sacher sicuramente non è morto di morte naturale, quindi ci troviamo davanti a un decesso che sicuramente è avvenuto per cause estranee e quindi dovuto a terzi, ma per sapere di più dobbiamo attendere la relazione completa", ha detto il procuratore dei Minori a Trieste, Dario Grohmann, commentando l'autopsia. Mirco Sacher potrebbe essere quindi morto per un'azione combinata di soffocamento e schiacciamento. L'autopsia ha stabilito che il cadavere aveva due costole rotte. Secondo voci raccolte in ambienti investigativi, si ipotizza che una ragazza forse gli teneva le mani sul collo dalle spalle e l'altra gli è saltata addosso dal davanti. Forse mentre l'uomo era a terra.

LE RAGAZZE CON IL PENSIONATO: GUARDA IL VIDEO

LA TESTIMONIANZA: "SEMBRAVA DI ESSERE IN UN VIDEOGAME" - Sonny Rizzetto, il 21enne che con un amico di 18 anni ha convinto le minorenni a costituirsi ai carabinieri, ha parlato al telegiornale dell'emittente Tv7 Triveneta. "Sono scettico sulla possibilità che le ragazze siano state vittima di una tentata violenza sessuale. Nel viaggio fatto insieme, in treno, domenica notte, da Venezia a Pordenone, non hanno mai parlato apertamente di questa presunta aggressione, che le avrebbe dipinte, anche ai nostri occhi, come vittime e per la quale avrebbero avuto tutta la nostra comprensione". "Le due studentesse sono state vaghe: ci hanno riferito di un insieme di cose che le hanno portate a consumare l'insano gesto - ricorda Sonny - all'interno di una ricostruzione così incredibile da sembrare soltanto fantasiosa. A cominciare dalla fuga in auto: per accendere l'utilitaria dell'anziano hanno unito i cavi, che presuppone una conoscenza della materia, ma che appare problematica per due quindicenni in preda ai fumi dell'alcool". Alcol che, per Rizzetto, potrebbe aver giocato un ruolo determinante.

"Prima di andare in quel luogo appartato - ha fatto sapere il ragazzo, riferendo le frasi delle ragazzine - assieme all'anziano erano andate in un supermercato per comprare dei super-alcolici, che intendevano consumare proprio in una località lontana da occhi indiscreti. Un pomeriggio di sballo: questo era l'obiettivo che stavano perseguendo". A quel punto, la situazione sarebbe degenerata: "Non posso dare giudizi", conclude Rizzetto, che oggi sarà chiamato a verbalizzare le sue dichiarazioni in Questura a Udine, dopo averle già formalizzate domenica notte ai Carabinieri di Pordenone. Sonny poi riporta la frase ripetuta più volte da una delle due ragazze: "Sembrava di essere nel GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l'eroe del gioco". (da UdineToday)

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