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Domenica, 28 Aprile 2024
Città Lecce

“Ti spezzo le gambe. Finirai sulla sedia a rotelle”: 20enne finisce ai domiciliari

Arrestato un giovane di Tricase, in provincia di Lecce. Era stato giù condannato per lesioni nei riguardi della ex, ma avrebbe continuato a tormentarla, pretendendo di avere il completo controllo sulla sua vita

“Bastano 20 centesimi per mettere fuoco, ti spezzo le gambe, ti faccio stare sulla sedia a rotelle, trent’anni me li faccio per la soddisfazione di sapere che ti ho fatto quello che voglio, ti brucio con l'acido": sono queste alcune delle affermazioni (la prima contenuta in un sms) più eloquenti delle condotte che un giovane di Tricase, in provincia di Lecce, avrebbe “riservato” alla fidanzata di un anno più giovane.

Ora, si trova agli arresti domiciliari disposti dal giudice del tribunale di Lecce Marcello Rizzo nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla sostituta procuratrice Rosaria Petrolo che per lui aveva chiesto il carcere.

Nell’ottobre del 2022, l’arrestato era già stato colpito da un divieto di avvicinamento alla ragazza, in merito a un procedimento penale per lesioni e stalking terminato poi con la sua condanna in primo grado a un anno di reclusione solo per il primo reato contestato.

L'assurda violenza sarebbe scattata dopo aver notato un “mi piace” di un ragazzo alla fotografia della fidanzata su Instagram. Al rifiuto di lei di consegnargli il cellulare, le avrebbe sferrato schiaffi e pugni, trascinandola fuori casa per i capelli.

Già dall’estate del 2021, del resto, il ragazzo avrebbe iniziato ad assumere atteggiamenti ossessivi e violenti, probabilmente anche esacerbati dall’assunzione di sostanze stupefacenti. Se la ragazza non rispettava il suo divieto di uscire le reazioni erano molto violente. Secondo l'accusa il 20enne sarebbe arrivato distruggere il cellulare della ragazza, percuoterla e sputarle sul volto. Ma le violenze erano anche psicologiche: se la compagna non gli consegnava somme di denaro, il giovane cercava di provocarle sensi di colpa, con frasi del tipo “non mi hai a cuore”, per poi aggredirla spesso anche fisicamente.  

Sempre secondo l’accusa, il 20enne sarebbe stato possessivo al punto da costringere la vittima a stare sempre al suo fianco. Le avrebbe, per esempio, imposto di lasciare il posto di lavoro qualora non l’avesse svolto insieme con lui, arrivando persino a minacciare il datore della ragazza che se non avesse provveduto ad assumerlo, avrebbe dato fuoco all’esercizio commerciale.  

Nonostante la condanna, l’indagato non avrebbe modificato di una virgola questi comportamenti, continuando a pretendere di avere il controllo totale sulla vita della giovane, di visionare a proprio piacimento il suo telefono, così come di impedirle di uscire e di incontrare le amiche.

Tra i “nuovi” episodi, che hanno fatto scattare l’arresto, avvenuti dal giugno del 2023, c’è l’aggressione subita dalla ragazza che da poco aveva subito un intervento chirurgico. Non accettando che uscisse, l’avrebbe bloccata sul letto e l'avrebbe presa a calci sulle gambe, dicendole che meritava la morte e sfogando la sua rabbia sugli oggetti circostanti. 

E ancora, l’inchiesta racconta di come avrebbe tempestato la ragazza di telefonate, giorno e notte, presentandosi sotto casa, gridando e lanciando pietre contro le finestre e la porta di ingresso. La sera tra il 15 e il 16 novembre scorsi, al rifiuto di lei di incontrarlo, si sarebbe presentato ancora una volta sotto casa e, brandendo una catena, avrebbe danneggiato la videocamera di sorveglianza.

Durante l’interrogatorio di garanzia, il 20enne, assistito dall’avvocato Dario Paiano, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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