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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Perugia

L'anziano vedovo e sordo che sposa la badante di 33 anni più giovane: i parenti si infuriano

"È un raggiro, lui non ha avvertito la famiglia e lei ha un altro", sostengono le sorelle e i nipoti dell'89enne convolato a nozze con la donna che si prendeva cura di sua moglie. Il giudice ha dato ragione alla coppia

Lui 89 anni, lei 56. Ma l'amore, si sa, a volte è cieco, e non ammette alcuna imposizione da nessuno. Vedovo da qualche mese, un anziano ha deciso di sposare la badante che aveva assistito la moglie durante la malattia, ma la sua famiglia ha contestato la regolarità dell'unione perché l'uomo "è sordo" e "non ci ha detto nulla". Inoltre, la donna avrebbe già un altro, secondo i parenti dell'89enne. Ma per la prima sezione del tribunale civile di Perugia questi motivi non sono validi e, se l'anziano vuole, può procedere al matrimonio. La notizia è sul quotidiano il Messaggero che riporta il decreto relativo a un procedimento discusso a gennaio e pubblicato sul notiziario della Corte d'appello di Perugia.

Il caso è stato sollevato dalle sorelle e dai nipoti dell'anziano intenzionato a sposare la donna di 33 anni più giovane, conosciuta dopo essere entrata in casa e in famiglia perché impegnata ad assistere la moglie dell'uomo, malata e poi morta un anno fa. Il fatto di non averlo comunicato ai parenti fino alla pubblicazione delle partecipazioni ha convinto sorelle e nipoti dell'anziano che la scelta del silenzio "fosse - si riassume nel notiziario - un escamotage della donna per raggiungere scopi personali non contemplati dal vincolo coniugale". Insomma: quando i suoi parenti hanno scoperto l'unione, si sono opposti in tribunale, sostenendo che la donna avesse raggirato l'anziano e che in realtà lo tradisse con un altro. In più, sempre secondo i parenti, l'anziano è sordo e questo sarebbe un motivo ulteriore per chiedere una tutela. Il loro ricorso però è stato rigettato. Quel matrimonio s'ha da fare. 

Secondo il tribunale civile, infatti, l'opposizione al matrimonio può essere fatta "per qualunque causa che osti alla sua celebrazione". Quindi, per insussistenza delle condizioni necessarie per contrarre matrimonio elencate dagli articoli dall'84 all'89 del codice civile: minore età, infermità di mente, parentela stretta tra i futuri coniugi o vincolo matrimoniale ancora valido. Nessuna, quindi, delle motivazioni addotte dalla famiglia. Secondo il giudice, nel dettaglio, la sordità non è una condizione che può impedire il matrimonio, a differenza di un'interdizione per infermità di mente. La scelta di non comunicare l'intenzione di sposarsi al resto della famiglia, poi, attiene alle scelte personali e legittime della coppia. E nemmeno la presunta relazione della donna con un altro uomo non è un ostacolo alle nozze: può avere al massimo risvolti etici, ma comunque sempre interni al rapporto di coppia.

Ecco perché il giudice ha respinto le richieste dei parenti dell'89enne, dopo aver ascoltato l'anziano che "è apparso perfettamente consapevole della propria decisione e delle conseguenze patrimoniali che tale scelta ha nell'ambito della famiglia". Via libera al matrimonio, dunque.

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