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Domenica, 28 Aprile 2024
La storia / Napoli

"Cacciato come un cane che abbaia": bimbo autistico allontanato durante l'incontro sul bullismo

La madre lo ha appreso da un video girato durante l'evento e si è rivolta a un'associazione per chiedere supporto. La preside: "Ho sbagliato ma in buona fede"

"Ho un dolore dentro, me l'ha cacciato via come un cane che stava abbaiando. Probabilmente stava infastidendo i presenti, emettendo dei suoni gutturali tipici della sindrome che lo affligge". La madre di un ragazzino autistico di 11 anni che va a scuola ad Afragola, in provincia di Napoli, ha appreso solo pochi giorni fa tramite un video che le è stato mostrato che suo figlio è stato allontanato dalla preside durante un evento in palestra per la giornata contro il bullismo, avvenuto lo scorso 7 febbraio. La decisione è stata presa perché, secondo alcuni, sembrava stesse disturbando gli altri partecipanti. Sotto accusa c'è il comportamento della preside. Nel video si vede l'insegnante di sostegno accompagnare il ragazzo fuori dalla palestra, su richiesta della dirigente scolastica.

Bambino autistico allontanato durante l'incontro sul bullismo a scuola ad Afragola

"Era evidentemente sorridente e felice per quel momento di socialità, è stato allontanato perché quei sorrisi a modo suo evidentemente davano fastidio", dice la mamma. Patrizia, madre tra l'altro anche di un altro bimbo autistico, dopo aver visto le immagini si è rivolta all'associazione "La battaglia di Andrea" che da anni si batte per i diritti dei diversamente abili.

"Quando la mamma ci ha mostrato il video siamo rimasti scioccati - dichiara Asia Maraucci, presidente dell'associazione -, ma la cosa che ci ha sconvolti di più è il silenzio assordante che si è creato intorno e il fatto che nessuno abbia detto nulla, che nessuno abbia contestato - prosegue -. La signora ha chiesto supporto al nostro avvocato Sergio Pisani e noi subito l'abbiamo messa in contatto con lui che immediatamente ha preso a cuore la situazione e ha deciso di seguirla - conclude -. Ci auguriamo che si chiarisca la situazione, ma ad oggi quelle parole ci rimbombano in testa e sono pesanti come macigni".

Le parole della preside

"Il bambino era agitato. La mia intenzione non era cattiva, forse ho sbagliato nei modi ma la mia intenzione era quella di creare intorno a questo bambino un momento di serenità e dopo lui è ritornato tutto contento", ha detto la preside, sentita da SkyTg24. La dirigente scolastica si è detta sicura che il ragazzino sia rientrato in aula dopo "5-10 minuti". La preside poi ha spiegato: "Ho sbagliato nei modi ma non nella mia intenzione che era quella di creare un ambiente per rasserenarlo un po'...". Sulle parole della madre dell'alunno, la preside ha detto che le "farebbe piacere cercare un chiarimento con i genitori, chiedo scusa per i modi", ribadendo però che le sue intenzioni sono state "interpretate male" e che il suo intento non era "allontanare il bambino per la sua patologia".

Poi ha precisato: "Io ho voluto solo creare intorno a lui un ambiente un po' più sereno in quel momento". Riflettendo sull'autismo, la preside ha affermato: "È una condizione che rispetto assolutamente. Ho diversi bambini autistici a scuola e fanno anche un percorso, alcuni suonano la chitarra… Forse ora lo direi in un modo diverso, ma ho sbagliato in buona fede".
 

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