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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Trento

Bimbo in stato vegetativo per aver mangiato formaggio contaminato: "La pediatra si rifiutò di visitarlo"

Secondo l’accusa, la dottoressa dell'ospedale Santa Chiara di Trento non avrebbe voluto visitare il bambino, che appariva in gravi condizioni, nonostante la richiesta di una collega

Finirà a processo la dottoressa dell’ospedale Santa Chiara di Trento che, secondo l'accusa, "si rifiutò" di visitare un bambino di 4 anni le cui condizioni apparivano già gravi. I fatti risalgono al 2017: il bimbo, di soli 4 anni, aveva contratto il batterio dell'escherichia coli dopo aver mangiato del formaggio contaminato, prodotto con latte crudo. Il piccolo versa da anni in stato vegetativo. 

Il rifiuto della pediatra

Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Maria Colpani, la pediatra non avrebbe voluto visitare il bambino, che appariva in gravi condizioni, nonostante la richiesta presentata da una collega. Il suo rifiuto avrebbe causato un ritardo nella diagnosi della Sindrome emolitico-uremica (Seu), scoperta solo 3 giorni dopo, quando ormai i danni provocati erano irreversibili.

Le accuse contestate sono di lesioni e rifiuto di atti d'ufficio. La lunga battaglia legale intrapresa dalla famiglia del piccolo ha portato, lo scorso dicembre, all'incriminazione dell'ex presidente del caseificio, Lorenzo Biasi, e del casaro Gianluca Fornasari, entrambi accusati di lesioni gravissime e condannati dal giudice di pace al pagamento di circa 2mila euro. A quanto accertato, il caseificio aveva utilizzato un tubo sporco di feci animali per il trasferimento del latte.

Il giudice dell'udienza preliminare Enrico Borrelli ha ora disposto il rinvio a giudizio anche per la dottoressa, nei confronti della quale il processo prenderà il via il prossimo 25 aprile.

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