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Domenica, 28 Aprile 2024
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"Roma, fai la rivoluzione: casa per tutti con i soldi dei campi rom"

Amnesty International, 21luglio e altre associazioni scrivono al sindaco Marino e lanciano un appello in occasione della Giornata Internazionale del popolo rom: "Chiudere i campi 'nomadi' e risparmiare sulla spesa pubblica"

Chiudere i campi 'nomadi' a Roma e riconvertire quelle risorse economiche in progetti di reale inclusione per tutta la popolazione che vive il disagio abitativo. È l’appello di undici associazioni contenuto nella lettera indirizzata al sindaco della Capitale Ignazio Marino, in occasione della Giornata Internazionale del popolo rom.

"La Giunta da lei presieduta ha l’opportunità concreta di avviare questo processo, tanto rivoluzionario quanto urgente, per i rom e per la nostra città" così inizia la lettera indirizzata al sindaco, firmata da Amnesty International Italia, Associazione 21 luglio e altre organizzazioni di settore.

A Roma negli ultimi mesi l'amministrazione comunale della Capitale si è concentrata sul rifacimento del 'villaggio attrezzato' di via Cesarina, un progetto, secondo le stime, da un milione di euro. Qui verranno ad abitare 137 persone che al momento sono accolte nel 'Best House Rom', una struttura convenzionata con il Comune di Roma ma "priva dei requisiti strutturali e organizzativi minimi prevista dalla normativa vigente e nel quale ogni famiglia dispone di una stanza di 12 mq senza finestre e luce naturale".

Le associazioni giudicano il progetto dell'amministrazione sbagliato per due ragioni: "Perché con essa si intende reiterare quella politica di segregazione dei rom nei campi nomadi che negli ultimi trent’anni ha contraddistinto la città di Roma. Ma anche perché riguarda un tema centrale che coinvolge tutta la cittadinanza, ovvero quello dell’efficacia della spesa pubblica".

Per risolvere questa situazione le organizzazioni fanno delle proposte 'rivoluzionarie' al sindaco, che cercano di risolvere il problema abitativo sia dei Rom che di tutta la popolazione romana che sta vivendo la crisi sulla propria pelle: "Chiediamo al primo cittadino di impedire la rinascita del campo della Cesarina riconvertendo l'ingente somma economica già impegnata per l'accoglienza dei 137 rom nel Best House Rom e il rifacimento in progetti di inclusione sociale che, alla luce della sua entità, possano interessare, oltre alle famiglie rom anche altre fasce della popolazione romana in disagio abitativo. Non chiediamo alcun trattamento preferenziale per i rom, ma l`utilizzo delle risorse a disposizione per finanziare politiche abitative che provvedano alle esigenze di tutte le famiglie che si trovano in stato di bisogno, indipendentemente dalla loro etnia", conclude la lettera.

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