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Domenica, 28 Aprile 2024
I traffici illegali / Venezia

Chiusi in mezzi di fortuna, chip falsi e malattie: così i cuccioli di cane arrivano in Italia dall'Est

Scoperto un fiorente traffico illecito di Bouledogue francese. Gli animali trattati come merci, venduti a prezzi stracciati ma con documenti falsi. Spesso muoiono tra le braccia dei compratori poco dopo la consegna

Cani trattati come merci, venduti fuori da ogni regola e spesso fatti morire per le precarie condizioni in cui erano tenuti e trasportati. I carabinieri Forestali del nucleo Cites di Venezia, con la collaborazione del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Verona, hanno smantellato un traffico di cuccioli di razza Bouledogue francese proveniente dalla Romania, che si era radicato in provincia di Verona ma che aveva diramazioni in tutta Italia.

L'operazione è stata denominata "Ghost kennel" (allevamento di cani fantasma, ndr). Le indagini hanno fatto emergere che i cuccioli  venivano falsamente spacciati dal rivenditore veronese come provenienti da un suo allevamento in Romania risultato, appunto, "fantasma". I reati contestati sono diversi: falso, esercizio abusivo della professione medico-veterinaria e truffa nella cessione dei cani. Sono quattro le persone rinviate a giudizio, cittadini romeni e italiani.

Quattro persone sono state rinviate a giudizio: un cittadino romeno fornitore dei cuccioli e organizzatore dei trasporti, un veterinario romeno e due cittadini veronesi che avrebbero gestito tutta l'attività di vendita e consegna ai clienti sul territorio nazionale.

L'indagine è stata avviata nel luglio del 2020 dopo la denuncia di una donna: lamentava di essere stata truffata per aver acquistato un cane, proposto su un sito di annunci online come di razza Bouledogue francese, ma non corrispondente alla specie dichiarata e alla foto pubblicata. Oltretutto il chip non corrispondeva. 

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Prezzi stracciati, niente vaccini e microchip falsi

Il meccanismo era sempre lo stesso: i cuccioli erano reperiti in Romania o Ungheria, poi c'era la preparazione dei documenti falsi da parte di veterinari compiacenti, quindi il trasporto spesso con mezzi di fortuna e la consegna. I cuccioli meno fortunati morti nel tragitto erano "smaltiti in modo da non poter essere rintracciati".

I cuccioli venivano venduti a prezzi concorrenziali, nella media 600 euro per animale ma partivano dai 500 e raggiungevano gli 800 euro a seconda del colore del mantello. Oltre cinquanta i cuccioli di bouledogue francese illegalmente entrati in Italia.

Secondo l'accusa, i documenti (i passaporti Pet) che dovevano accompagnare i vari esemplari venivano falsificati da un veterinario compiacente in Romania, rinviato a giudizio. Sarebbe stata falsamente attestata la presenza del microchip identificativo. Spesso però il trasponder non veniva inoculato ma accantonato per un utilizzo successivo. Altre volte il cucciolo veniva sì microchippato con dati falsi sia per la nascita sia per le vaccinazioni. Questo consentiva, da un lato, di poter riutilizzare il passaporto anche in caso di morte dell'esemplare prima dell'arrivo a destinazione, sia di trasferire il cane anche prima dei tre mesi senza effettuare le vaccinazioni obbligatorie per legge (in primis l'antirabbica) ed evitare i relativi costi. Tra le prove messe agli atti anche delle chat WhatsApp tra gli indagati. 

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Decine gli acquirenti sentiti dai carabinieri. È emerso che i pagamenti a favore del venditore veronese per l'acquisto dei cani, nella maggior parte dei casi e su richiesta dello stesso, avvenivano in contanti, così da non lasciare traccia dell'avvenuta vendita.

Il venditore è accusato anche di fornire ai compratori dei medicinali veterinari da somministrare ai cani ostentando delle conoscenze medico-veterinarie. I cani risultavano già affetti da varie patologie quali cimurro, parvovirus, giardiasi. Spesso, spiegano gli inquirenti, morivano "dopo pochi giorni nelle mani dei proprietari se non prima di essere venduti presso i venditori".

Alcuni cuccioli sono stati salvati dai carabinieri quando erano già stati caricati in furgoni per essere consegnati.

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