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Lunedì, 29 Aprile 2024
La storia / Napoli

La denuncia del ristoratore: "Hanno picchiato mia moglie due volte. Voglio mollare tutto"

Francesco Parrella, titolare di un ristorante al centro di Napoli, sta vivendo un incubo da 4 anni: "Abbiamo verbalizzato tutto alle forze dell'ordine ma siamo stati lasciati soli"

"Mia moglie è stata picchiata due volte e ora non vuole più venire a lavoro. Non dormiamo la notte, non so se arriviamo alla prossima estate". Francesco Parrella è il titolare di A' Taverna do' Re, ristorante del centro di Napoli, in zona piazza Municipio, a 10 passi contati dall'ingresso del Teatro Mercadante e a qualcuno in più dal Comune. Il suo incubo è iniziato quattro anni fa: "Durante la pandemia ho aiutato alcune persone che hanno un bar vicino alla mia trattoria. In un periodo in cui non riuscivano a fare affari ho dato loro parte i miei prodotti, le tovaglie, abbiamo anche condiviso i clienti. Ma le loro richieste diventavano sempre più invadenti e i litigi sempre più frequenti. Così, un giorno ho deciso di interrompere questa sorta di collaborazione". 

A quel punto, queste persone decidono di aprire una trattoria. "Evidentemente le cose non gli devono andare benissimo - prosegue Francesco - perché iniziano una serie di aggressioni verbali e minacce anche ai clienti che scelgono me e non il loro locale". Le minacce a parole, però, si trasformano in aggressioni fisiche: "A marzo del 2023 mia moglie è stata avvicinata da tre donne che l'hanno mandata in ospedale con un trauma cranico, senza considerare le conseguenze psicologiche. Abbiamo deciso di denunciare, ma il clima è peggiorato. Senza contare che quella denuncia non ha avuto nessun seguito da parte delle forze dell'ordine". 

Passano diversi mesi e l'episodio si ripete: "Poche settimane fa, a fine marzo, ci hanno intimato di togliere un tavolino dalla nostra area, per la quale paghiamo l'occupazione di suolo pubblico. Mia moglie ha solo chiesto perché la giovane figlia di questa famiglia si stesse intromettendo e in tutta risposta ha avuto una bottigliata in faccia e un nuovo trauma cranico. Ora, sta seguendo un percorso psicologico e non ha intenzione di tornare a lavoro". 

Anche in questo caso Parrella denuncia tutto: "E anche in questo caso nulla si è mosso, almeno per ora". Il volto del ristoratore è provato: "Né io, né i miei ragazzi riusciamo a lavorare più con il sorriso. In vent'anni non avevamo mai vissuto situazioni del genere. E' un pensiero fisso. Li vedo passare davanti al mio locale tutti i giorni, con la paura che le aggressioni a me, al personale o ai clienti possano ripetersi. Mi sento solo. Spero di trovare la forza di risollevarmi, ma se va avanti così prima dell'estate chiuderò la serranda e andrò via". 

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