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Domenica, 28 Aprile 2024
Le indagini / Brindisi

Cosima D'Amato morta carbonizzata, il figlio Alberto in cella: "Non si rende conto della gravità dei fatti"

L'uomo è in carcere con l'accusa di omicidio e incendio doloso. Era già stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. La sua è descritta come "una personalità violenta"

Cosima D'Amato aveva 71 anni, il suo corpo carbonizzato è stato ritrovato martedì notte nell'abitazione di campagna del Brindisino, a San Michele Salentino, dove viveva il figlio Alberto Villani. L'uomo, 47 anni, ora è in cella accusato dell'omicidio della madre. "Una personalità violenta - si legge nel provvedimento che motiva la custodia in carcere - Non si rende conto della gravità di quanto successo".

Cosima D'Amato morta carbonizzata in casa: il figlio indagato per omicidio

A trovare il corpo di Cosima sono i vigili del fuoco, intervenuti dopo la segnalazione di un incendio in una villetta. A chiamarli è il vicino di casa di Villani, su sua richiesta. Quando le squadre del 115 arrivano ci sono anche i carabinieri. Villani è lì, ubriaco, ferito, sporco di fuliggine. Gli inquirenti lo ascoltano, gli pongono domande. Prima dice che la casa è vuota, nessuno oltre lui. Poi, scoperto il cadavere, ipotizza che la madre sia tornata sola a casa, non vista. Bugie per gli investigatori, che lo arrestano. È accusato di omicidio volontario e incendio doloso.

incendio brindisi 20 settembre
Cosima morta carbonizzata, le strane ferite sul corpo del figlio

Lo scenario della tragedia è una villetta a due chilometri dal centro abitato di San Michele Salentino, circondata da un terreno. Si accede da un piccolo viale che immette in una stradina costeggiata su entrambi i lati da altre villette. 

Sappiamo che è il vicino di casa a telefonare al 115. Lo stesso uomo dirà che "Villani non gli è apparso particolarmente turbato per la vicenda".

Il 47enne indossava solo un paio di slip, un paio di calzini (senza scarpe) e una felpa. Da quanto emerge dal provvedimento di fermo, Villani era "in forte stato di ebrezza, con una bottiglia di vino bianco (che stava consumando) tra le mani sporche di fuliggine". Presentava escoriazioni in fronte e sulla tibia. Più volte ha chiesto un avvocato, prima ancora del rinvenimento del cadavere. Tali circostanze permettono "di ritenere – scrive il pm – che si trovasse all interno dell abitazione nel momento in cui incendio è divampato. Le mani e il volto sporco di fuliggine – aggiunge il magistrato – lasciano ragionevolmente pensare che egli abbia circolato all'interno dell'abitazione incendiata, ben sapendo che la madre era all'interno".

I medici hanno anche riscontrato delle fratture al torace. A cosa siano dovute non è chiaro. Potrebbe essersele procurate quando ha ingaggiato una colluttazione con i carabinieri ma, per chi indaga, potrebbero anche essere il segno di una lite avvenuta nelle ore precedenti. Forse in casa, forse con la madre. Sarà l'autopsia a fare chiarezza su questo aspetto. 

"Alberto aveva già aggredito la madre" 

La posizione del 47enne è ulteriormente complicata da un divieto di avvicinamento alla madre emesso a suo carico dal gip del tribunale di Brindisi il 15 febbraio 2022, in sostituzione della misura degli arresti domiciliari che gli era stata notificata alcune settimane prima, per maltrattamenti (reato poi riqualificato in stalking) nei confronti della pensionata. Non solo. Fra il 2018 e il 2020 l'indagato era già stato sottoposto ad altri due provvedimenti di divieto di avvicinamento a due ex compagne, sempre per maltrattamenti, mentre nel 2021 è finito in carcere per maltrattamenti nei confronti della madre e del patrigno.   

"La personalità del Villani – si legge ancora nel decreto di fermo – è connotata da violenza che da sempre caratterizzato i suoi rapporti personali e familiari così come si evince dai trascorsi giudiziari. L'abituale dipendenza dall'abuso di alcol lo rende particolarmente aggressivo e lontano dalla realtà così come si è mostrato ai militari operanti durante le attività inerenti l'assassinio della madre". 

"Villani non coglie la gravità dei fatti"

Il pm rimarca inoltre che Villani "è sembrato non cogliere la gravità dell'accaduto". Uno stato riscontrato sia subito dopo i soccorsi, sia quando sono state mosse accuse a suo carico. Nel corso dell'interrogatorio poi si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Non ha quindi fornito alcuna valida alternativa".

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