Marò, l'urlo di Latorre e Girone: "Fateci passare il Natale in Italia"
I due militari italiani hanno presentato un'istanza alla Corte Suprema indiana per chiedere di passare il Natale in Italia. I giudici si riuniranno martedì mattina
ROMA - Riabbracciare i propri cari. E rivedere per qualche settimana l'Italia e la propria casa. Non chiedono nessun altro regalo di Natale Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani da ormai quasi tre anni "prigionieri" in India per l'omicidio di due pescatori nelle acque del Kerala.
I due fucilieri di marina hanno presentato alla Corte Suprema indiana istanze sulle condizioni della loro libertà provvisoria. Il tutto, sembra, per poter passare in famiglia le feste. Girone chiede il rientro in Italia in vista del Natale, mentre Latorre - che è già rientrato in Patria, per curarsi dopo un ictus - ha presentato istanza per un prolungamento del percorso terapeutico.
Per esaminare queste richieste la Corte Suprema ha fissato una udienza martedì mattina. Girone, nella sua richiesta, avrebbe sottolineato il fatto di non aver potuto più riabbracciare i suoi figli dal marzo dello scorso anno, quando aveva usufruito di un permesso in occasione delle elezioni legislative. E ha chiesto quindi di poter temporaneamente rientrare per un periodo di tre mesi, includendo le festività natalizie.
Da parte sua Latorre, in Italia dal tredici settembre scorso, dopo l'ictus che lo ha colpito a New Delhi, ha chiesto ai giudici un ulteriore periodo di quattro mesi per continuare il suo percorso terapeutico e sottoporsi anche ad un altro intervento.
La difesa dei due, quasi a voler convincere i giudici indiani, ha sottolineato la lentezza del giudizio, con il processo a carico di Latorre e Girone che è da tempo sospeso per questioni giuridiche e di competenze. Un tempo lungo, estenuante, che i due marò sperano ora di poter trascorrere in Italia. Almeno per Natale.
