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Domenica, 28 Aprile 2024
La sentenza / Torino

Mauro è tetraplegico dopo essere stato colpito dalla bici lanciata nel vuoto: oggi la condanna

Lo studente di medicina ferito dopo l'incidente è tetraplegico e costretto a muoversi sulla sedia a rotelle: cosa era successo

Dieci anni e otto mesi di carcere per tentato omicidio, dopo aver lanciato una bici elettrica da una balaustra che ha costretto sulla sedia a rotelle un giovane studente di medicina dell'università di Torino. È la condanna inflitta al diciannovenne accusato di aver ferito Mauro Glorioso, 24enne di Palermo, che a gennaio dello scorso anno è stato ferito gravemente dalla bici elettrica scagliata dalla balaustra dei Murazzi dal diciannovenne Victor U, che era insieme ad alcuni amici.

Il processo per la bici lanciata che ha ferito Mauro Glorioso: "Non c'è stato pentimento"

Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato e oggi, martedì 19 marzo 2024, è arrivata la sentenza. All'imputato, che si è scusato per il gesto, sono state concesse le attenuanti generiche. Tre minorenni del gruppo sono stati già condannati in primo grado.

"La cosa che fa più male è che non abbiamo riscontrato pentimento da parte di nessuno. Per il resto rispettiamo la sentenza", ha detto Giuseppe Glorioso, il papà dello studente universitario rimasto ferito in maniera gravissima. 

Cosa era successo ai Murazzi del Po

Il 21 gennaio 2023 cambiò la vita di Mauro Glorioso, che era in coda per entrare in discoteca, a Torino. Ora ha 24 anni, è tetraplegico e costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Il ragazzo ha lasciato Torino ed è tornato a vivere a Palermo insieme ai genitori. Ha sospeso gli studi universitari, ma alcune settimane fa è stato accolto dagli ex colleghi universitari di medicina, come raccontato da PalermoToday.

Per quei fatti sono stati condannati 4 dei 5 ragazzi coinvolti. Il giudice del Tribunale per i minori ha inflitto 9 anni e 6 mesi al più grande (ora maggiorenne ma diciassettenne all'epoca dei fatti), 9 anni e 4 mesi al quindicenne, 6 anni e 8 mesi alla ragazza. Sono accusati di tentato omicidio. Nei mesi scorsi è stata respinta la messa alla prova che era stata chiesta dai difensori Michele Ianniello e Domenico Peila, che avrebbe consentito di scontare la pena in una comunità, applicando uno speciale istituto giuridico riservato agli autori di reato under 18.

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