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Domenica, 28 Aprile 2024
Come sono andati i fatti / Milano

Ragazza molestata e palpeggiata di notte: si salva col gesto delle 4 dita

La richiesta di aiuto alla dipendente di un McDonald's che stava chiudendo il locale. Poi la telefonata al 112, l'invio delle pattuglie sul posto e la salvezza. L'episodio è avvenuto a Milano. Secondo quanto ricostruito la giovane sarebbe stata aggredita da un 23enne conosciuto poco prima

È stata molestata da un giovane conosciuto poco prima che voleva portarla nel suo appartamento contro la sua volontà. Si è salvata grazie al "gesto antiviolenza", un segnale di aiuto lanciato da una fondazione femminista canadese che consiste nell'aprire la mano tenendo le quattro dita in alto per poi piegarle coprendo il pollice. Il "signal for help" serve a comunicare in modo silenzioso di aver subito un abuso o di aver bisogno di aiuto, specie se ci si trova in presenza dell'aggressore. E in compagnia dell'aggressore si trovava anche la ragazza vittima dell'episodio di violenza sessuale avvenuto la scorsa notte a Milano, in pieno centro storico, dove una 19enne è stata baciata e palpeggiata da un 23enne nordafricano che ora è finito in manette.

A ripercorrere i fatti con dovizia di particolari è Massimiliano Melley su MilanoToday.

Il concerto, poi l'incontro con un gruppo di ragazzi e la violenza

A quanto sembra la giovane era arrivata nel capoluogo lombardo da Bergamo per assistere al concerto del rapper Fasma ai Magazzini Generali. Dopo lo show è rientrata in albergo, ma intorno a mezzanotte e mezza ha deciso di uscire di nuovo per fare una passeggiata in centro. In piazza del Duomo ha conosciuto un gruppo di ragazzi. A un certo punto è rimasta con due di loro e quindi solo con il 23enne che l'ha convinta a proseguire la passeggiata fino a piazza della Scala.

Fino a quel momento il giovane aveva un comportamento amichevole e distaccato, ma tutto è cambiato sulle panchine di piazza della Scala. All'improvviso il ragazzo si sarebbe avvicinato alla 19enne abbracciandola, baciandola e palpeggiandola nelle parti intime. La ragazza è riuscita a respingere l'approccio entrando però in 'freezing', una specie di blocco emotivo che impedisce di reagire a un evento traumatico. Il 23enne avrebbe quindi approfittato della situazione convincendo la ragazza a seguirlo fino al suo appartamento.  

La richiesta di aiuto con il gesto anti-violenza

La salvezza è arrivata in via Torino quando i due sono passati davanti a un McDonald's. La ragazza si è rivolta ai dipendenti che erano fuori per chiudere il locale (erano ormai le due di notte), chiedendo di andare in bagno. Quando le è stato risposto che ormai era già stato pulito, la giovane ha fatto il segnale d'aiuto con la mano, pronunciando anche "aiuto" con le labbra.

La dipendente ha capito immediatamente che quella ragazza aveva bisogno di aiuto. E così, quando i due si sono allontanati, ha chiamato il 112 iniziando anche a seguirli a distanza. La telefonata alle forze dell'ordine è stata provvidenziale. Nella zona sono arrivate tre volanti della polizia che hanno intercettato i due in corso di Porta Ticinese, prendendo subito in disparte la giovane e ascoltando anche la testimonianza della dipendente di McDonald's, arrivata poco dopo. La ragazza è stata portata alla clinica Mangiagalli per ricevere un supporto psicologico, mentre il 23enne (senza documenti e sconosciuto) alla banca dati, è stato portato in carcere, a San Vittore, a disposizione del pm di turno.

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