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Martedì, 30 Aprile 2024
Cos'è successo / Pavia

Va a fare una pratica in Comune: scopre di avere una figlia a sua insaputa

La donna è rimasta vittima di un uso truffaldino dei suoi documenti di identità: per quattro anni, pur non sapendolo, è stata ritenuta madre di una bambina nata nel 2011. Che però non era sua figlia

È andata in comune per fare una pratica scoprendo di avere una figlia in più. Questo almeno risultava dai documenti ufficiali. Che però contenevano in realtà informazioni non veritiere. E sì perché la protagonista di questa vicenda è stata vittima di un uso truffaldino dei suoi documenti di identità: per quattro anni, pur non sapendolo, è stata ritenuta madre di una bambina nata nel 2011. Che però non era sua figlia.

La vicenda risale a qualche anno fa. Ora è arrivata la sentenza del tribunale che annulla l'atto. A riferire i dettagli è la Provincia Pavese. La donna avrebbe scoperto la finta maternità nel 2015, recandosi a fare degli atti all'anagrafe di Pavia. Qui le avrebbero detto che oltre ai suoi figli, con il cognome del marito, risultava madre di un'altra bimba con cognome sudamericano. L’equivoco (e che equivoco) è stato ben presto chiarito: i genitori naturali della bambina, al momento della registrazione della nascita avrebbero usato un suo documento rubato.

Una sentenza del Tribunale di Milano ora ha annullato l'atto di nascita. La ragazza, che oggi ha 13 anni, vive in una comunità protetta perché è stata presa in carico dai servizi sociali di un comune dell'hinterland milanese dove sono state avviate le pratiche per l'adottabilità.

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