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Martedì, 30 Aprile 2024
Processo Meredith

Processo Meredith, Amanda e Raffaele di nuovo colpevoli (per ora)

Il processo d'appello bis ha condannato nuovamente Knox e Sollecito: per i giudici parteciparono attivamente all'omicidio di Meredith Kercher. Ma gli ex fidanzatini preparano il ricorso in Cassazione e Amanda, intanto, resta negli Usa

ROMA - Tutto come prima. Tutto più di prima, incertezza compresa. I giudici della Corte d'appello del Tribunale di Firenze hanno condannato a ventotto anni e sei mesi Amanda Knox e a venticinque anni Raffaele Sollecito. Una sola l'interpretazione possibile della nuova sentenza (guarda il video): Amanda e Raffaele erano entrambi sulla scena del delitto ed entrambi hanno partecipato all'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa il primo novembre 2007 nella sua casa di Perugia.  

Il nuovo collegio giudicante, presieduto da Alessandro Nencini, è andato addirittura oltre le aspettative, aggravando la pena inflitta in primo grado all'americana: riconosciuta rea di calunnia aggravata nei confronti di Patrick Lumumba. Secondo i giudici, Amanda incolpò l'amico tentando di assicurare a se stessa l'impunità: da qui gli ulteriori due anni e sei mesi di condanna. 

Poche, per il resto, le novità con il Tribunale di Firenze che hanno seguito le indicazioni della Corte di Cassazione e "ha posto rimedio" - come chiesto dai giudici supremi - alla decisione della Corte d'Appello che aveva annullato le condanne per i due ex fidanzatini. Erano stati gli stessi giudici supremi, infatti, ad annullare la sentenza d'appello perché "segnata da molteplici profili di manchevolezza, contraddittorietà ed illogicità". 

Omicidio Meredith Kercher, le tappe del giallo di Perugia | Infophoto

La linea tracciata dalla Cassazione ordinando un nuovo processo d'appello era parsa chiara: i giudici supremi avevano chiesto di "delineare la posizione soggettiva dei concorrenti di Rudy Guede, a fronte del ventaglio di situazioni ipotizzabili, che vanno dall'accordo genetico sull'opzione di morte, alla modifica di un programma che contemplava inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso, alla esclusiva forzatura ad un gioco erotico spinto di gruppo, che andò deflagrando, sfuggendo al controllo". 

Per la Cassazione, e da ieri per i giudici della Corte d'Appello, Raffaele e Amanda furono quindi "concorrenti di Rudy Guede" - già condannato a sedici anni per concorso in omicidio - furono nella casa della morte e parteciparono attivamente all'omicidio di Mez. La parola fine, però, potrebbe non essere ancora arrivata. La partita tra accusa e difesa non è per nulla conclusa: si giocherà nuovamente tra qualche mese davanti alla Corte di Cassazione. Durante questi mesi Sollecitò non potrà muoversi dall'Italia: i giudici gli hanno ritirato il passaporto perché "sussiste reale pericolo di fuga" e questa mattina gli è stato notificato il divieto di espatrio. Mentre Amanda aspetterà nella sua casa di Seattle, la stessa dalla quale ieri ha ascoltato la sentenza. E - hanno spiegato i genitori - "al momento della lettura non ha pianto". 

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