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Domenica, 28 Aprile 2024
Delitto di Pordenone

I coinquilini di Giosuè: "Quella sera tornò a casa e si cambiò i vestiti"

Messi sotto torchio dagli inquirenti i due commilitoni cambiano versione: "Uscì dopo le sette, una cosa che non faceva mai". Il papà di Teresa: "Dicono la verità dopo 5 mesi, è grave"

La sera del delitto Giosuè Ruotolo, l’unico indagato per la morte di Teresa Costanza e Trifone Ragone, uscì di casa intorno alle 19.15 per tornare solo verso le otto.

E’ quanto emerge dai verbali degli ultimi interrogatori dei due militari coinquilini di Ruotolo, che pure finora avevano fornito una versione completamente diversa, ovvero che il loro commilitone non fosse mai uscito di casa. Non solo. Secondo quanto riferito dal settimanale Giallo e da Chi l’ha Visto, una volta tornato a casa Ruotolo si sarebbe subito cambiato i vestiti. 

Nel bel servizio andato in onda ieri sera a Chi l’ha Visto, GianLoreto Carbone spiega la vicenda nei dettagli: 

Cominciano a circolare gli interrogatori dei due commilitoni di Giosuè, da cui emerge chiaramente che i due militari, sui movimenti di Giosué di quella sera, sapevano tutto fin dai primi momenti. Ma avevano taciuto. “Sono stato tutta la sera a casa”, aveva detto Giosuè agli inquirenti. E i due commilitoni lo avevano confermato. Ma quando il 23 settembre scorso i carabinieri avevano messo sotto il naso dei due i fotogrammi della macchina di Giosuè, ripresa sul luogo e all’ora del delitto,  i due militari avevano cambiato immediatamente versione, abbandonando Giosuè al suo destino. 

Quella sera Ruotolo uscì dunque di casa intorno alle sette e un quarto, "e non lo faceva mai", hanno detto agli inquirenti i due commilitoni. "E’ tornato dopo le otto e si è subito cambiato". 

Leggermente diversa la versione fornita oggi dal Gazzettino, che riporta la testimonianza di uno dei due coinquilini, Daniele Renna. Ruotolo sarebbe uscito tra le 19.30 e le 19.45:

"Gli ho chiesto dove stesse andando. Giosuè mi rispose dicendomi 'Fatti i c... tuoi' per poi uscire. (...). Quando ricevetti il messaggio che mi informava della morte di Teresa e Trifone ho chiamato Giosuè in camera perché lo leggesse; potevano essere le 22.45, 22.50. In quel frangente indossava un paio di pantaloni della tuta e una maglietta bianca. Di certo non era quella che indossava quando è uscito di casa".

LA RABBIA DEL PAPA' DI TERESA - La lettura dei verbali ha fatto infuriare il papà di Teresa Costanza, che si è sfogato a Chi l’ha Visto. Secondo lui i due militari andrebbero espulsi dall’esercito: "La cosa grave, prima di tutto, è che hanno fatto passare cinque sei mesi. Se avessero parlato la prima volta che sono stati interrogati, le cose potevano cambiare. E’ un problema anche di etica militare – agigunge Rosario Costanza- dovevano dire quello che sapevano senza aspettare neppure di essere chiamati".

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