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Domenica, 28 Aprile 2024
la truffa / Trento

Si trasferisce dall'amico d'infanzia, ma lui e la figlia gli sottraggono 2 milioni di euro

L'uomo, con uno stato di infermità psichica, si era trasferito a Trento dove vive un vecchio compagno di scuola. Tre le persone indagate e accusate di circonvenzione d'incapace

Dopo la morte dei suoi parenti aveva deciso di trasferirsi a Trento e affidarsi e fidarsi di un suo vecchio compagno di scuola. Ma l'uomo, un lombardo di 68 anni con uno stato di infermità psichica, è stato prima accolto dall'amico e poi raggirato da quest'ultimo e dalla figlia di 34 anni e dalla colf quarantenne di origini cubane. Approfittando del suo stato di vulnerabilità emotiva, i tre gli hanno sottratto l'ingente somma derivata da un lascito ereditario: oltre due milioni di euro. Sono stati denunciati dalla Guardia di finanza e devono rispondere di circonvenzione di incapace.

I fatti

Per dieci anni, dal 2013 al 2023, i tre indagati, periodicamente, si sono fatti trasferire sul loro conto bancario ingenti somme di denaro per presunti prestiti che però non sono mai stati restituiti. Oltre due milioni di euro sottratti complessivamente all'uomo: l'amico avrebbe intascato circa un milione di euro, la figlia circa 500mila euro, e la colf quasi 400mila euro. È stata la Guardia di finanza di Trento, coordinata dalla Procura, ad aver scoperto il raggiro nei confronti della vittima che era diventata ormai economicamente vulnerabile.

Soldi usati per comprare case 

Le Fiamme gialle sono riuscite a risalire alla truffa grazie a una attività investigativa che si è incentrata principalmente sull'esecuzione di indagini finanziarie (anche all'estero) ed escussione in atti di diversi testimoni. La Guardia di finanza ha infatti scoperto il piano messo in atto dai tre: dopo il trasferimento di denaro sul loro conto corrente, i presunti amici dell'uomo hanno utilizzato i soldi per l'acquisto di immobili (come la casa comprata dalla figlia dell'amico dell'uomo) o per mantenere un tenore di vita superiore alle proprie possibilità. 

Scoperto l'inganno, i finanzieri del Comando provinciale hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Trento, Gianmarco Giua, che ha disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre due milioni nei confronti dei tre indagati, direttamente riconducibili al profitto del reato. Respinto dal tribunale del Riesame di Trento le richieste di dissequestro dei beni avanzata dai legali delle difese.

Concluse le indagini preliminari nei confronti dei tre indagati da parte della Procura, il pubblico ministero deve ora decidere se procedere alla richiesta di rinvio a giudizio dei tre indagati (nonostante la colf cubana risulti al momento irreperibile), oppure archiviare il caso.

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