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Sabato, 27 Aprile 2024
la polemica

Partita del Cuore, Cecilia Salvai svela: "Mi hanno chiesto di partecipare, poi dissero che non c'erano abbastanza quote rosa"

La calciatrice juventina mette il carico, ma non è l'unica. Dall'azzurra Barbara Bonansea a Carolina Morace, le donne del calcio tuonano per l'episodio di sessismo nei confronti di Aurora Leone

"Da quando in qua le donne giocano a calcio?" avrebbe chiesto con insopportabile retorica Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti, invitando Aurora Leone dei The Jackal - convocata alla Partita del Cuore insieme al collega Ciro Priello - non solo a "indossare il completo da gioco in tribuna" e non in campo, come invece credeva dopo essere arrivata a Torino appositamente per partecipare al match benefico, ma ad allontanarsi dal tavolo degli uomini, dove si era seduta per cenare ieri sera nell'hotel che ospita le due squadre. 

Un episodio intollerabile che in queste ore sta causando un effetto domino senza precedenti per la manifestazione dedicata alla ricerca, e le dimissioni di Pecchini non bastano a placare la bufera social. Parole di condanna e indignazione arrivano soprattutto dal mondo dello sport. "Quanto denunciato da Aurora Leone è l'ennesima triste attestazione di quanta strada ci sia ancora da fare" ha scritto in una nota Valentina Vezzali, Sottosegretaria allo sport, che ha specificato: "'Da quando in qua le donne giocano a calcio' evidenzia la necessità di tanta cultura sportiva. Si punta al cuore, ma qui bisogna ricominciare dal cervello". La vera rivolta è quella delle calciatrici italiane, che non perdonano l'episodio sessista, purtroppo ricorrente nel loro settore. "Pensavo di assistere ad uno scherzo, invece no. E' la triste realtà" ha commentato su Instagram Barbara Bonansea, attaccante della Juventus e della nazionale italiana, aggiungendo: "Ragazzi, le donne sono libere di fare ciò che vogliono alla pari dei maschi, non riesco a capire quale sia ancora il problema nel cervello di alcuni soggetti". E la compagna di squadra Cristiana Girelli si rivolge direttamente a Pecchini: "Io non so più che dire, mi sembra sempre di fare solo passi indietro. Vergognatevi. Gianluca Pecchini, ti aspetto volentieri a Torino per fare una partita, poi vediamo chi non gioca a calcio". 

Cecilia Salvai: "Era stato chiesto anche a me di partecipare"

Su tutte le furie Cecilia Salvai, altra juventina neo-campionessa d'Italia: "Sono passati due giorni dalla vittoria del nostro scudetto, prova tangibile che anche noi donne tutto sommato due calci al pallone li possiamo tirare. L'ennesima mancanza di rispetto verso noi donne arriva come un fulmine a ciel sereno - tuona - Questa volta non solo è stato detto che non possiamo giocare a calcio, perché questa è già stata detta (un po' di fantasia), ma adesso abbiamo scoperto che addirittura non possiamo neanche sederci a un tavolo con gli uomini". La calciatrice svela poi un retroscena che getta ulteriori ombre sull'organizzazione della Partita del Cuore: "Era stato chiesto anche a me di partecipare a questa partita, ma poi alla fine non se n'è fatto niente perché non c'erano abbastanza 'quote rosa' da poter giustificare la mia presenza a quanto pare, perché noi possiamo partecipare solo quando c'è un numero minimo di noi, quando c'è abbastanza spazio per noi, oppure quando la nostra presenza non dà fastidio". Infine il goal a porta vuota: "E allora perché non la organizziamo noi una partita di beneficienza, chiamandola magari la partita del rispetto, invitando un po' di donne, ma anche gli uomini che si sono dissociati o solitamente lo fanno, perché a noi discriminare non ci piace. E tu, caro uomo, saresti il primo invitato, così potremo farti vedere che noi donne possiamo fare quello che vogliamo e che le piccole persone come te non devono permettersi di dire cazzate". 

Carolina Morace: "Le donne non possono giocare a calcio? Chiedetelo alle mie ragazze"

Sui social anche l'indignazione di Carolina Morace, prima donna a entrare nella Hall of Fame del calcio italiano, oggi allenatrice della Lazio. Insomma, la dimostrazione vivente che il calcio non è uno sport riservato agli uomini. L'ex ct della nazionale italiana femminile esprime solidarietà ad Aurora Leone per l'episodio "inaccettabile" e incalza: "Le donne non possono giocare a calcio? Chiedetelo alle mie ragazze che per raggiungere i loro sogni ogni giorno si sono presentate al campo di allenamento dopo 8 ore di lavoro. Ditelo alle bambine di 6 anni che per la prima volta indossano le loro scarpette per calciare un pallone. Ditelo a chi come me ogni giorno si ritrova a leggere questi commenti beceri. La realtà è una sola - conclude - probabilmente ci troviamo in un momento storico in cui parliamo del politically correct quando in realtà la mentalità di certi individui è ancora ferma a decenni fa". Triplice fischio.

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