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Venerdì, 26 Aprile 2024
verso un intervento?

Caro carburante: cosa farà il governo se aumenteranno i prezzi della benzina

Il governo è intervenuto però con nuove modifiche al decreto sulla trasparenza dei carburanti approvato lo scorso 10 gennaio. Nel frattempo, l'esecutivo tenta una mediazione con i gestori delle pompe di benzina per scongiurare lo sciopero dei prossimi giorni

Mentre i benzinai si preparano a incrociare le braccia, il governo pensa a un intervento sulle accise sui carburanti. "Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un'azione in questo senso da parte del governo in relazione all'incremento verificato dei prezzi dei carburanti", ha detto il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time al Senato, tornando sul tema del caro-carburante.

Immediata però la precisazione del governo, dopo le polemiche delle scorse ore sul mancato intervento dell'esecutivo per calmierare i prezzi. Palazzo Chigi non prevede un intervento sulle accise sui carburanti nel dl sulla trasparenza dei prezzi, precisano fonti dell'esecutivo. Qualora fosse necessario, di fronte a un aumento significativo, si potrebbe però fare riferimento alla legge 244 del 2007 (la Finanziaria 2008 citata da Giancarlo Giorgetti rispondendo all'interrogazione del senatore Magni), che consente al governo di adottare un decreto per abbassare le accise se aumentano le entrate Iva e se il prezzo supera di almeno il 2% il valore indicato nel Def. Il governo, ha detto Giorgetti, potrebbe inserire nel dl "un aggiornamento o una manutenzione" di quella norma.

Le nuove modifiche contro il caro carburante

Il governo è intervenuto però con nuove modifiche al decreto sulla trasparenza dei carburanti approvato lo scorso 10 gennaio. In particolare è stato prorogato al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente e sarà quinidi esentasse.

Inoltre, si è stabilito che, in presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell'Iva in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa.

La mediazione del governo con i benzinai

Intanto, i benzinai sono sul piede di guerra e sciopereranno dalle 19.00 del 24 gennaio 2023 alle 07.00 del 27 gennaio 2023. Il governo tenta una mediazione con i gestori delle pompe di benzina per scongiurare lo sciopero, dopo le polemiche sul caro prezzi delle ultime due settimane. Nella mattinata del 13 gennaio, alle 11.30, a palazzo Chigi il ministro delle Imprese e del Made in Italia Adolfo Urso, il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, incontreranno le associazioni di categoria dei gestori delle circa 22mila stazioni di servizio per provare a farle recedere dall'agitazione proclamata da Faib, Fegica e Figisc/Anisa dopo il decreto sulla trasparenza dei prezzi nelle stazioni di servizio.

L'impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche. Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilita' sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati", sostengono le associazioni di categoria nel motivare lo sciopero. 

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