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Sabato, 27 Aprile 2024
Le novità

Meno vincoli ambientali per rigassificatori e più aree per le scorie radioattive: ecco il Dl Energia

Verranno realizzati altri due impianti, mentre più aree potranno chiedere di ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. In generale oltre 27 miliardi di euro di interventi: ecco quali sono

Il governo Meloni ha approvato il "Dl Energia", sul tavolo da diverse settimane ma mai entrato nelle agende dei lavori. Non fa parte del decreto la proroga del mercato tutelato per le bollette della luce mentre il provvedimento porta diverse novità, specie sul fronte di nuovi rigassificatori, energie rinnovabili, con un fondo per stimolare la costruzione di impianti in aree idonee, incentivi per le imprese energivore che vogliano decarbonizzare e due aree portuali per l'eolico galleggiante. Aggiornamenti anche per il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il valore finanziario delle misure approvate è notevole: "Vale 27,4 miliardi di investimenti", afferma il Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in una nota. Vediamo di cosa si tratta.

Cosa c'è nel Dl Energia, Pichetto: "Liberiamo potenzialità del Paese"

"Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che in piena coerenza con il nostro Piano nazionale integrato energia e clima - prosegue Pichetto - sosteniamo quei settori produttivi impegnati nel percorso di decarbonizzazione, fornendo ad esempio importanti risposte per migliaia di imprese a forte consumo di energia elettrica e gas".

"Vogliamo accelerare lo sviluppo delle rinnovabili verso gli obiettivi 2030 - spiega il Ministro - spingendo le Regioni a realizzare impianti di rinnovabili con un fondo per opere compensative. Approviamo quindi un pacchetto di norme - conclude il Ministro - molto variegato, ma tutte riconducibili a una solida e pragmatica visione energetica".

I rigassificatori diventano "opere di pubblica utilità"

Nel Dl Energia è stata approvata una norma che permette di costruire più rapidamente impianti di rigassificazione. In Italia al momento ci sono 4 rigassificatori attivi che trasformano il Gnl, il gas naturale liquefatto. Un quinto è in fase di ultimazione e il governo prevede di costruirne altri due, a Porto Empedocle, in Sicilia, e a Gioia Tauro in Calabria. Questa volta però più rapidamente, per superare eventuali opposizioni e conseguenti ritardi, come successo a Piombino, per timore dei rischi ambientali e sociali.

Pichetto Fratin ha così annunciato "una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l'esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse: una norma importante per impianti come Porto Empedocle e Gioia Tauro".

Più aree per il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

Oltre a un generale "rafforzamento", nelle parole del Ministro, delle "sfide su "geotermoelettrico, sul bioetanolo, come anche sull'eolico galleggiante e sul teleriscaldamento, tutte filiere innovative necessarie per il futuro", il Dl energia ha anche affrontato la questione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, dove stoccare in sicurezza le scorie delle centrali nucleari dismesse italiane.

La mappa delle aree idonee per il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

"Tra le nuove norme - spiega Pichetto Fratin - c'è anche la possibilità che gli enti territoriali non inclusi nella Carta Nazionale delle Aree Idonee possano candidarsi a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: un passo necessario - aggiunge - per accelerare i tempi di individuazione di un'area di cui il Paese ha forte bisogno".

Tutte le misure del Dl Energia

Nel Dl Energia approvato oggi 27 novembre 2023 sono state inserire le seguenti misure che valgono 27,4 miliardi di euro:

  • un fondo per Regioni e Province Autonome da 350 milioni l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee;  
  • un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a circa 3800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile. Queste potranno vedersi anticipare dal GSE gli effetti della realizzazione di questi impianti, da restituire nei successivi venti anni;  
  • l’acquisto a prezzo vantaggioso di gas per circa mille aziende gasivore (quali quelle della siderurgia, della carta e del vetro), attraverso il GSE e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi; 
  • semplificazioni per il geotermoelettrico, in particolare per quanto riguarda le assegnazione delle concessioni;
  • sostegno all’eolico galleggiante nel Mezzogiorno, con l’individuazione di due aree portuali del Sud per sviluppare investimenti nel settore, funzionali a ospitare piattaforme galleggianti;
  • un portale digitale con dati e informazioni sullo sviluppo della rete elettrica nazionale; 
  • un sistema transitorio di supporto per garantire il mantenimento in esercizio di impianti alimentati con bioliquidi sostenibili; 
  • misure per il risparmio idrico nelle centrali termoelettriche, con la realizzazione di condensatori ad aria; 
  • semplificazioni sullo sviluppo delle reti intelligenti e la loro resilienza, nonché di 15 nuovi progetti di teleriscaldamento;
  • interventi normativi e l’avvio di un nuovo studio per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio.

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