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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Italiani in crisi: ora sono più infelici, arrabbiati e pieni di pregiudizi

Lo studio del Censis descrive un'Italia bloccata dal punto di vista sia economico che sociale, debole, regressiva e piena di diseguaglianze

La grande crisi che dal 2008 attanaglia l'Italia ha cambiato profondamente lo spirito degli italiani, lasciando una pesante eredità economica e sociale, e restituendo al giorno d'oggi un popolo pieno di paure e rancore, deluso da quel miracolo economico che non è mai avvenuto e insoddisfatto della gestione politica degli ultimi governi.

Aspettative decrescenti, diseguaglianze sociali, paura di scendere nella scala sociale hanno generato la società del rancore, una società frammentata, debole, chiusa, regressiva. Che ha rinunciato a consumi e investimenti, motore insostituibile di sviluppo.

E' a partire da tale scenario che Censis e Conad uniscono competenze e forze per dare vita ad un progetto di ricerca, comunicazione e confronto aperto a tutti gli attori del vivere sociale - cittadini, politica, istituzioni e imprese - per favorire l'avvio di una riflessione comune che si trasformi in una nuova spinta propulsiva a costruire il futuro di ciascuno e del Paese.

Il progetto è stato presentato stamattina a Palazzo Giustiniani dal responsabile aree politiche sociali del Censis Francesco Maietta. Alla presentazione è seguita la tavola rotonda "Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo" con il giornalista Luca De Biase, il filosofo Maurizio Ferraris, il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii e l'amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, moderata da Maria Latella.

La crisi che blocca l'Italia, segnala la ricerca, è "economica ma anche sociale" e il progetto Censis-Conad si pone proprio l'obiettivo di "stimolare l'avvio di una riflessione comune, portando in evidenza i costi che il Paese pagherà nel caso la società restasse intrappolata nella propria paura, nella nostalgia del passato, nel rancore". Una riflessione che dovrà dare "visibilità e forza a idee e esperienze concrete".

Le attività prevedono la valorizzazione delle conoscenze attuali, continuando al contempo a individuare ulteriori fonti specifiche per il progetto; la loro divulgazione, portando la riflessione sui contenuti nei luoghi più significativi del Paese sia per il progetto sia per Conad; un'intensa campagna di comunicazione dando visibilità a tre roadshow territoriali -uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud- con il coinvolgimento di stakeholder, testimonial, esperti, referenti istituzionali, politici e alimentando Osserva Italia di Repubblica.it -l'osservatorio quotidiano sugli stili di vita degli italiani e sulle loro aspettative per il futuro- con notizie, dati e commenti.

A chiusura del progetto, Censis e Conad daranno vita ad "un evento di alto profilo culturale e sociale che ruota attorno alla presentazione dell'immaginario collettivo contemporaneo degli italiani, all'incontro con grandi personalità sui temi affrontati, alla consegna del premio Top Imaginary Contest al personaggio pubblico che più ha fatto presa sullo stato d'animo degli italiani e a una lectio magistralis di un personaggio pubblico che incarna al meglio il nuovo immaginario collettivo rivolta agli studenti delle scuole medie superiori e universitari.

"Malanimo, fastidio per gli altri, soprattutto se diversi, e tante paure: ecco l'immaginario collettivo degli italiani oggi, in cui ogni sfida è percepita come una minaccia, mai come una opportunità. L'opposto dei miti, dei sogni e dei desideri dell'Italia dello sviluppo, della ricostruzione e del miracolo economico: un progresso sociale interrotto dalla grande crisi del 2008" afferma il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii.

"Abbiamo sviluppato questo progetto con il Censis perché siamo interessati ad approfondire la relazione che si instaura tra le persone, tra loro e le comunità di cui sono parte integrante, e che inevitabilmente hanno un impatto sui consumi" spiega l'amministratore delegato di Conad,Francesco Pugliese.

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