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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Pace fiscale, è il giorno della verità: "tregua armata" tra Di Maio e Salvini

Frizioni inedite nel rapporto Di Maio-Salvini, un elemento nuovo. Ci sono ancora tossine nei rapporti interni alla maggioranza e si lavora a una mediazione sul "condono"

L'appuntamento è per le ore 13. Ci sono ancora tossine nei rapporti interni alla maggioranza e si lavora a una mediazione sulla "pace fiscale" in Consiglio dei ministri. Né Lega né M5s hanno intenzione di rompere, ma trovare una sintesi non sarà facilissimo: Di Maio chiede di eliminare la depenalizzazione del riciclaggio, visto che applicandola ai capitali all’estero il rischio è ripulire proventi della criminalità organizzata. Dal canto suo òa Lega replica che senza depenalizzazione tanto vale togliere di mezzo la misura, perché nessuno mai vi aderirebbe. 

Tregua armata Salvini-Di Maio

"Abbiamo il diritto e dovere di andare d'accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io". Dal Forum Coldiretti, Matteo Salvini torna a parlare dei recenti problemi nella maggioranza dopo le "incomprensioni" con Di Maio sul "condono",  stemperando i toni e offrendo una tregua 'armata', ma pur sempre tregua, al M5S. "Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle - aggiunge - io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni". "Conte ha la mia stima e ha sempre ragione. Però - continua il vicepremier -, l'unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche io perché altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo".

In ogni caso, spiega ancora Salvini, "io ho detto non vi va bene, ve lo siete scritti, ve lo siete letti, avete cambiato idea, ve lo riscrivete e a me va bene, perché io dalla sera alla mattina non cambio idea". Il leader del Carroccio ha poi escluso di aver parlato con Di Maio: "Ci parliamo in Consiglio dei ministri" e che non ci sarà un vertice prima del Cdm di oggi "visto che sono qua sul lago di Como".

"Ho il decreto sicurezza e immigrazione che arriva in Parlamento, - ha detto - la legge sulla legittima difesa, l'autonomia, stiamo lavorando alla riforma della Fornero, alla flat tax, figurati se metto in discussione un governo su qualche codice o codicillo su cui i 5 stelle hanno ripensato". "Ho presentato da forza di maggioranza e da ministro dell'Interno un decreto immigrazione e sicurezza concordato a lungo con il mondo, ci abbiamo lavorato per 3 mesi, e se una forza alleata di maggioranza invece di un emendamento me ne presenta 81, se io avessi dovuto comportarmi alla stessa maniera con il decreto di Di Maio avremmo potuto presentare 500 buone idee, però questo lo fanno le opposizioni, non lo fanno le maggioranze. Quindi spero che queste buone idee, che saranno eccezionali, - ha aggiunto - si riducano a un numero più normale, altrimenti il decreto immigrazione lo partoriamo nel 2020".

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Salvini: "M5s ha montato una panna"

"Ma è normale che loro abbiano montato tutta 'sta panna e poi neanche abbiano una proposta?", chiedeva stamane Salvini in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera rivolgendosi agli alleati di governo e assicurando che, in ogni caso, l'esecutivo non si trova in acque rischiose: "Io sono un pescatore, mio nonno mi ha insegnato che non si deve mollare mai. E poi, nei comizi tutti mi dicono la stessa cosa, 'Matteo vai avanti, Matteo tieni duro'".

"Io continuo a sperare di lavorare per l'Italia nei prossimi 5 anni - sototlineava - . Ho conosciuto Di Maio come persona corretta e coerente, lui era seduto di fianco a me quando il decreto è stato approvato. Io non ho parlato. Ora, che cosa dovremmo fare? Lo dicano loro. A meno che non siano altri che vogliono far cadere il governo. Noi, a partire dall'Europa, abbiamo tutti contro. Se vogliamo dare questa soddisfazione...". "Il decreto - spiegava il vicepremier leghista - possiamo riscriverlo da zero. Buttarlo e riscriverlo. Ma passare per scemo, questo no", ribadiva Salvini.

Frizioni quindi nel rapporto Di Maio-Salvini, un elemento nuovo. Facile pensare che qualsiasi decisione uscirà dal Cdm, Di Maio la rivendicherà come una vittoria sua e del M5s, in vista della manifestazione nazionale dei 5 Stelle.

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Conte: "Nessuna crisi"

"La 'pacificazione fiscale' serve a consentire ai contribuenti di azzerare le pendenze e di accedere al nuovo sistema, che contempla un 'fisco amico'. L'accordo politico raggiunto ha l'obiettivo di permettere a chi ha avuto difficoltà oggettive di regolarizzare la sua posizione. Neppure gli esponenti della Lega hanno mai manifestato l'intenzione di premiare i grandi evasori". Lo afferma il premier Giuseppe Conte, aggiungendo: "Nessuna crisi".

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