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Sabato, 27 Aprile 2024
Da pubblico a privato

Previdenza complementare, la regia in mano ai privati: mossa da 30 milioni di Iv e Fratelli d'Italia

Previdenza Italia e le sue risorse confluiscono in "Assoprevidenza". Lo ha deciso un emendamento a firma di Italia Viva col supporto di Fratelli d'Italia. Andrea Orlando (Pd) a Today.it: "Non si capisce la ratio. Si nega il confronto". Cosa sta succedendo

Un nome simile per un cambiamento sostanziale. Previdenza Italia (ente pubblico, ndr) "muore" per confluire in "Assoprevidenza" (privato, ndr). Il Parlamento nei giorni scorsi ha dato una forte spinta alla previdenza complementare privata, cancellando di fatto l'organismo pubblico creato solo pochi anni fa proprio per promuovere questo settore. E lo ha fatto grazie all'asse - ormai sempre più frequente - tra renziani e meloniani. "Non si capisce la ratio della scelta. Si prendono decisioni senza confronto", dice a Today.it Andrea Orlando (Pd). Capiamo cosa è successo e cosa cambia. 

Il passaggio Previdenza Italia-Assoprevidenza
Cosa era Previdenza Italia
Cosa è Assoprevidenza
Italia Viva e Fratelli d'Italia sempre più vicini
Andrea Orlando: "Decisione imposta senza confronto"
Sindacati contro Assoprevidenza

Assoprevidenza assorbe compiti e soldi di Previdenza Italia

Con un emendamento al decreto omnibus sulla pubblica amministrazione, il PA2, sono state trasferite ad Assoprevidenza le attività assegnate al Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare, cioè Previdenza Italia.

In base al testo, l'Associazione italiana per la previdenza complementare (Assoprevidenza) sostituisce il Comitato. Avrà i suoi compiti ma anche le sue risorse economiche. Un "tesoretto" da quasi trenta milioni. 

Cosa era "Previdenza Italia"

Il Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare chiamato "Previdenza Italia" viene istituito il 21 febbraio 2011 con una risoluzione votata dalla commissione Lavoro della Camera. È un ente terzo e super partes i cui compiti sono poi definiti nella legge 157 del dicembre 2019 (governo Conte).

Il comitato nasce per fornire supporto al ministero del Lavoro per favorire gli investimenti dei fondi pensione nel capitale delle Pmi, nonché supportare soggetti interessati fornendo analisi e valutazioni delle operazioni di capitalizzazione e internazionalizzazione delle Pmi. E, ancora, attivare e coordinare azioni per favorire la costituzione di consorzi volontari per gli investimenti dei fondi pensione, nonché promuovere iniziative di informazione e formazione finanziaria, previdenziale, assistenziale e di welfare per favorire la crescita del numero di aderenti.

Avrebbe poi dovuto promuovere iniziative di informazione e formazione finanziaria, previdenziale, assistenziale e di welfare destinate a tutta la collettività – anche nelle scuole – nonché "iniziative finalizzate a favorire la crescita del numero dei soggetti che aderiscono alle forme complementari di previdenza, assistenza e welfare in genere".

Nel 2019 il governo Conte II dispone un contributo destinato al funzionamento del Comitato: 1,5 milioni per il 2020 e 2 milioni dal 2021 al 2034. In totale 29,5 milioni.

previdenza italia fonte sito previdenzaitalia

Cosa è Assoprevidenza

Assoprevidenza nasce formalmente nell'agosto del 1991, per iniziativa di un gruppo di amministratori e di direttori di fondi di previdenza complementare. Tra i fondatori Sergio Corbello, l'attuale presidente.

In sostanza l'Associazione raggruppa una parte dei fondi pensione italiani.  Circa 80 gli associati. La missione di Assoprevidenza, si legge sul sito, è quella di "favorire e consolidare uno sviluppo della previdenza e dell'assistenza complementare, così da controbilanciare il ridimensionamento delle coperture garantite dalle realtà di base".

Italia Viva e Fratelli d'Italia sempre più vicini

L'emendamento che segna il passaggio da Previdenza Italia ad Assoprevidenza è arrivato giovedì notte durante la seduta congiunta delle commissioni I e XI della Camera, a firma D’Alessio, Rosato e Boschi (renziani). 

L'emendamento di Italia Viva era stato già presentato nel decreto Bollette e bocciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per estraneità di materia. È stato quindi ripresentato nel decreto PA2. All'inizio è stato accantonato con il parere contrario del relatore leghista del provvedimento in attesa del parere del governo. Poi il via libera dall'ufficio legislativo del ministero del Lavoro.

Il provvedimento è quindi figlio di una comune veduta Iv-Fdi. Una vicinanza che ha già fatto discutere. Dentro e fuori al Parlamento. Ultimo caso, in ordine di tempo, la cena dello stato maggiore del partito di Renzi al Twiga del ministro Santanchè.

andrea orlando LaPresse

Andrea Orlando: "Incarico illegittimo, imposto senza confronto"

"Non si capisce la ratio di questa scelta - dice a Today.it il deputato del Pd Andrea Orlando -. Con la forma dell'emendamento si bypassa in qualche modo anche l'onere della motivazione. Non viene spiegato perché di sceglie questo soggetto, che è di natura privata".

Orlando sottolinea che "Una mossa del genere arriva poi mentre c'è un tavolo aperto con le organizzazioni sindacali sulla riforma della previdenza. Mentre quindi si discute del tema generale si interviene sul particolare senza confronto. E ciò avviene su una materia delicata. Si deve tutelare l'interesse generale e decisioni simili dovrebbero sempre essere frutto di un confronto".

Lo stesso Orlando con i colleghi di partito Scotto, Bonafé, Braga, Guerra, Cuperlo, Gribaudo, Fornaro, Fossi, Laus, Mauri e Sarracino è tra i promotori di un'interrogazione al ministro del Lavoro, Marina Calderone. Il passaggio ad Assoprevidenza è bollato come "illegittimo".

"Il Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare è l'organismo preposto a svolgere le funzioni di interesse generale di accompagnamento e sostegno alla previdenza integrativa e i suoi compiti non dovrebbero essere affidati a una struttura privata, che inoltre rappresenta solo una parte dei fondi pensione", sostengono in una nota congiunta gli esponenti dem. Si chiede di "rivedere questa decisione" per "restituire credibilità e imparzialità nella gestione di importanti funzioni riguardanti una questione sociale di primaria rilevanza come la previdenza complementare".

"Si privatizza la previdenza complementare"

In una nota Elisa Pirro, senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali, attacca il governo e parla di "regali agli amici". "A partire - sostiene - dai 29 milioni regalati ad Assoprevidenza e sottratti al Comitato di previdenza complementare, nonostante i moniti del Quirinale. Un emendamento già inserito nel decreto Bollette e rifiutato dal Colle, ma ItaliaViva, che si impegna sempre per fare da stampella alla maggioranza, lo ha ripresentato. Per non parlare dell'aumento del trattamento economico per gli uffici di diretta collaborazione dei ministri e dei dipendenti dei ministeri: sicuramente misure urgenti e molto sentite dal Paese. All'interno dei ministeri, davvero non è stato lasciato indietro nessuno. Brutta fine per uno dei partiti di maggioranza, che anni fa gridava contro 'Roma ladrona', il 'magna magna' e il centralismo. Spingono sull'autonomia e potenziano gli apparati centrali: la coerenza è proprio il loro faro". 

Contrari anche i sindacati. Per la Cgil è "inaccettabile affidare tutte le funzioni del Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare, ente terzo voluto dal Parlamento, a una struttura privata, Assoprevidenza, garantendogli la piena disponibilità di 29,5 milioni di euro di risorse pubbliche. Viene spontaneo chiedersi la ragione di una scelta del genere, per noi assolutamente sbagliata". "Da tempo - prosegue la Confederazione - ribadiamo con forza la necessità di rilanciare le adesioni della previdenza complementare negoziale, rendendola effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese e ai giovani. C'è un tavolo al ministero del Lavoro - si ricorda - che dovrebbe discutere proprio di questo tema il prossimo 18 settembre, ma il Governo decide di andare avanti in autonomia, come su tutte le altre materie oggetto del confronto. Questo fatto conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che i tavoli in essere sulla previdenza sono inutili e servono solo a prendere tempo".

Sulla stessa linea la Uil che parla di "fatto gravissimo. L'attuale Governo, con questa scelta inopinata, varata al di fuori da ogni confronto con le parti datoriali e sindacali, che promuovono realmente la previdenza complementare, distoglie risorse importanti allo sviluppo dei fondi pensione", spiega ancora la nota. 

"Ci stupisce sia stata assunta un'iniziativa legislativa di questo tipo senza alcun confronto con i soggetti che rappresentano i lavoratori e i datori di lavoro, sostenitori dei fondi pensione negoziali - sottolinea la Cisl - Ricordiamo che ai fondi negoziali promossi dalla contrattazione collettiva sono iscritti oltre 3 milioni 900mila lavoratori e il patrimonio in gestione supera i 64 miliardi. Da tempo la Cisl chiede che sia promossa una massiccia campagna informativa pubblica sulla previdenza complementare per spiegarne i vantaggi e le opportunità e che sia attivato un nuovo periodo di silenzio-assenso per l'adesione dei lavoratori ancora non iscritti. Inoltre chiede che siano maggiormente sostenuti i fondi pensione sul versante fiscale, riducendo la tassazione sui rendimenti e favorendo gli investimenti in economia reale che guarda alla piccola e media impresa e alle infrastrutture. Su questi punti ci aspettiamo risposte chiare dal governo nella prossima legge di bilancio". 

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