rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Allarme usura in Sardegna: "A rischio famiglie e imprese"

In Sardegna il 12 per cento delle famiglie avrebbe fatto ricorso agli usurai, con prestiti di 10mila euro in media, secondo l'ultimo report Eurispes. E' Sassari, centro di quel nordovest in cui la crisi economica dell'ultimo decennio si è fatta sentire maggiormente, la città a maggiore rischio. Spesso denunciare non è facile. Per alcuni può essere impossibile

È un dato allarmante quello che emerge dall'ultimo studio di Eurispes in collaborazione con il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura del ministero dell'Interno. In Sardegna il 12 per cento delle famiglie avrebbe fatto ricorso agli usurai, con prestiti di 10mila euro in media. E' Sassari, centro di quel nordovest in cui la crisi economica dell'ultimo decennio si è fatta sentire maggiormente, la città a maggiore rischio usura. Seguono Cagliari e Nuoro: meno preoccupanti invece i dati che riguardano la zona di Oristano.

Sono anche ovviamente le imprese a finire di frequente nella morsa degli strozzini. I motivi sono quelli noti: crisi, crollo dei consumi, debiti con le banche. In Sardegna si stima che il 10 per cento delle 33.939 aziende agricole censite si sia rivolta ad usurai con una richiesta media di 30 mila euro, per un ammontare complessivo di 101 milioni di euro prestati e 224 milioni restituiti. Più alta la cifra richiesta dal 10% delle delle 78.069 aziende di commercio: in media 15mila euro, generando 117 milioni prestati e 257 restituiti dalle vittime.

Numeri che delineano un quadro fosco. In altre regioni prosperano vere e proprie organizzazioni criminali dedite all'usura. Non è così sull'isola, dove non ci sono realtà organizzate ma è diffusa - secondo i dati Eurispes - quella che è definibile come "usura di "vicinato" o di "quartiere", ovvero quella caratterizzata da una vicinanza diretta dell'usuraio alla propria clientela, con prestiti a breve scadenza diretti a famiglie di lavoratori ma anche a pensionati. Ugualmente preoccupante, e tradizionalmente poco esplorato, è invece il segmento dei fornitori di merci alle imprese locali, cioè dei grossisti che forniscono un'assistenza globale a piccoli commercianti o artigiani, anticipando loro le spese per la costituzione del magazzino. Spesso è l'inizio di una spirale inarrestabile e negativa per la vita di un'impresa.

Non sempre le vittime di usura denunciano, spesso anche a causa della non conoscenza del reato di usura o per paura. Esiste il “Fondo per le vittime del racket e dell’usura” che opera in tre direzioni: incrementare le denunce; dare un segno di solidarietà da parte della comunità; permettere alle attività imprenditoriali coinvolte di continuare ad operare. Il sostegno economico dello Stato a favore delle vittime del racket e dell’usura ha lo scopo di stimolare le denunce. Con le denunce si possono perseguire con più facilità gli autori del reato ma l’impegno delle istituzioni non può limitarsi a raccogliere le denunce. E’ importante anche il sostegno alle vittime da parte della comunità. E nei casi di usura di "vicinato" o di "quartiere" spesso denunciare non è facile. Per alcuni è impossibile.

L'usura sfascia intere famiglie e costringe le imprese a chiudere i battenti. E' un fenomeno antico e diffuso in maniera trasversale, ma sotterraneo, nascosto, silenzioso e per questo forse non studiato con la dovuta attenzione. La crisi attuale, evidenziava qualche tempo fa uno studio di Unioncamere, con la conseguente perdita di redditività delle piccole e medie imprese, "con la diminuzione del potere di acquisto di salari e stipendi, ma anche con l'esplodere di modelli culturali e stili di vita sempre più consumistici, ha fatto si che l’usura si insinuasse tra tutti gli strati sociali della popolazione".

Analizzando le notizie provenienti da questure e tribunali di alcune aree d'Italia verrebbe da dire: "Qui l'usura non c'è". Ma non è così, perché i soli dati delle denunce non rendono chiaramente la pervasività del fenomeno. L'usura esiste ovunque, e sta cambiando pelle. Fino a qualche tempo fa - e questo emerge da più di uno studio - le vittime o le potenziali vittime erano soprattutto persone non in grado di vivere un rapporto "equilibrato" con il denaro, o incapaci a gestire in modo equilibrato normali situazioni debitorie, o anche vittime di dipendenze, a partire da quella del gioco. Oggi invece si rivolgono a usurai anche  famiglie sovra indebitate, ma anche impiegati e professionisti che hanno perso all'improvviso un lavoro.

La situazione diventa per molte vittime ingestibile quando si indebitano con più usurai contemporaneamente per importi differenti, arrivando al punto di chiedere soldi in prestito proprio per cercare di estinguere un debito usuraio pregresso.  Il fatto che in Sardegna non si segnalino attività di organizzazioni criminali strutturate, a differenza di altre aree del territorio nazionale, rende più difficile portare alla luce gli effetti devastanti dell'usura.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme usura in Sardegna: "A rischio famiglie e imprese"

Today è in caricamento