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Sabato, 27 Aprile 2024
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La tecnologia nel calcestruzzo per un clima migliore

Avreste mai immaginato che un elemento importante per cambiare il clima nelle nostre città potesse essere il calcestruzzo?

Sembra un'idea un po' strampalata, eppure, come ci viene raccontato da MisterGadget.Tech, questa è molto più di una teoria e rappresenta una prospettiva reale molto concreta.

Italcementi, azienda italiana che oggi fa parte di un grande gruppo tedesco, fa della ricerca, dell’innovazione e dell’uso avanzato della tecnologia uno dei suoi punti di forza.

Qualcuno potrebbe ricordare il cemento trasparente utilizzato per realizzare il palazzo Italia durante l'Expo di Milano. Quella costruzione era il risultato di uno dei tanti progetti avveniristici gestiti dall’azienda. 

Tra le innovazioni più interessanti messe a punto, c’è anche quella di un tipo di calcestruzzo che riflette i raggi solari senza catturarne il calore, riducendo quello che viene chiamato Indice Riflettanza del Sole.

C’è il concreto rischio di entrare in temi molto complessi, che comprendono calcoli matematici avanzati, con molte variabili, tra cui quella di ventilazione ed esposizione al sole della zona in cui i materiali vengono installati.

In realtà, questi principi che paiono particolarmente complessi richiamano alcune tradizioni consolidate nel tempo. 

Basta pensare a ciò che da sempre fanno i costruttori al sud, senza particolari approfondimenti scientifici: dove c’è caldo e molto sole, il tetto delle case viene realizzato con il colore bianco perché quello è il modo per proteggere le strutture dall’assorbimento dell’energia prodotta dai raggi solari.

La saggezza popolare ha ispirato gli studi relativi ai nuovi calcestruzzi, che hanno però affrontato anche aspetti più complessi.

Ci sono infatti  dei raggi che escono dal campo visivo e  generano comunque riscaldamento, trasportando energia; per contenerli servono riflettenti specifici.

Sono quelli che Italcementi è riuscita a combinare realizzando calcestruzzi che rimangono più freschi quando esposti al sole e quindi non generano il fenomeno chiamato “isola di calore” tipica delle nostre città.

Vengono chiamati “cool Materials” e possono contribuire a migliorare in modo drastico la vivibilità degli spazi urbani grazie ad una sensibile diminuzione delle temperature.

Ridurre il riflesso del sole e quindi l’emissione di calore delle strutture in calcestruzzo, ottimizzare i consumi, perché le costruzioni si raffrescano più facilmente, non generano calore e quindi rendono più vivibile l’intero spazio urbano.

In Europa il 75% degli abitanti vive in città e le proiezioni degli scienziati prevedono che entro pochi decenni la concentrazione sarà addirittura dell’80%: è  evidente che l’uso di tecnologia nel calcestruzzo sia utile al miglioramento delle condizioni di vita di una percentuale vastissima della popolazione.

E’ utile sapere che l’isola di calore si traduce in una temperatura in città superiore a quella in campagna di un delta dai 3 ai 10°. La riflettanza dei calcestruzzi non è ovviamente l’unica variabile che concorre al riscaldamento, ma è di sicuro un dettaglio importante.

La riduzione dell’emissione di calore non è l’unico aspetto interessante della ricerca tecnologica dei calcestruzzi, perché c’è anche quello di una migliore capacità drenante senza dover necessariamente ridurre la durata nel tempo dei materiali. 

Sul mercato oggi c’è una soluzione chiamata i.idro DRAIN che è in grado di fornire un effetto drenante molto forte anche quando ci sono fenomeni naturali estremi, come le famigerate bombe d’acqua a cui noi siamo ormai abituati.

In questo caso aumenta la visibilità, quindi la sicurezza di chi guida, si riduce il numero degli incidenti con il relativo impatto di costi su vari fronti. 

È bello sapere che questo genere di sviluppi tecnologici raggiunge la sua massima espressione grazie al lavoro made in Italy.
 

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