rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
life

Giornata mondiale dell’ambiente, Wwf: “Bracconaggio quarto mercato criminale"

Supera i 210 miliardi di dollari di fatturato. L'elefante, il rinoceronte, il gorilla di pianura e la tigre dell'Amur sono solo alcuni degli animali a rischio estinzione. L'associazione ambientalista lancia un appello: l’Italia si doti di un piano nazionale per fronteggiare il fenomeno illegale

Il 5 giugno si celebra la giornata mondiale dell’ambiente, istituita dall’Onu e quest’anno dedicata alla lotta contro il bracconaggio. Con un fatturato annuale di 213 miliardi di dollari, il bracconaggio, insieme a tutte le forme di appropriazione illegale di risorse naturali, rappresenta il quarto mercato criminale del pianeta.

L'Ufficio Drugs and Crime delle Nazioni Unite (Unodc) - spiega il Wwf - ha pubblicato in questi giorni il rapporto annuale "World Wildlife Crime Report" dove sono illustrati con estrema chiarezza analisi e dati relativi ai 'crimini di natura' che insanguinano e condannano all'estinzione specie uniche per il valore ecologico e cruciali per lo sviluppo sostenibile di paesi fragili dal punto di vista politico ed economico ma ricchi di biodiversità.

L'emergenza bracconaggio ha raggiunto un livello di attenzione talmente elevato da avere targets dedicati nell'importante Agenda 2030 con gli obiettivi di sviluppo sostenibile approvati da tutti i paesi del mondo lo scorso anno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la cui implementazione è stata oggetto della seconda United nations enviroment assembly (Unea2), tenutasi a Nairobi presso la sede dell'Unep dal 23 al 27 maggio scorsi dove è stata lanciata la campagna "Wild for Life" dedicata ad arrestare il traffico di specie che a livello mondiale rischiano l'estinzione.

Proprio l'assemblea ambiente delle Nazioni Unite è stata un'importante occasione per ricordare che ogni anno in Africa vengono uccisi più di 30.000 elefanti e che paesi come la Tanzania e il Mozambico hanno perso in soli 5 anni tra il 50 e il 60% della loro popolazione di questi straordinari pachidermi. Ogni anno viene ucciso il 10% dei gorilla di pianura. In Zimbabwe è scomparso in pochi anni il 60% della popolazione di rinoceronti e in 10 anni è scomparso quasi il 70% degli elefanti di foresta del bacino del Congo. Anche gli squali sono in drammatico declino (alcune specie in pochi anni hanno subito una riduzione del 98%) mentre in alcune regioni abbiamo perso il 90% delle popolazioni di pangolini. Si è ridotto del 40% il territorio in cui prima viveva la vigogna, un meraviglioso animale sud americano. La tigre dell'Amur è stata ridotta dal bracconaggio a non più di 540 esemplari, in via di estinzione mentre i leoni in Africa occidendale hanno a disposizione solo l’1% del precedente territorio di diffusione.

Il fenomeno è duffuso anche in Italia. Milioni di uccelli ogni anno vengono uccisi da doppiette, trappole e reti. Il Wwf chiede che l’Italia si doti di un piano nazionale per fronteggiare il fenomeno illegale della cattura, uccisione e importazione di specie selvatiche. Non solo a difesa degli uccelli (rispetto ai quali il ministero dell’Ambiente ha appena avviato un processo di consultazione per la redazione di un piano, su sollecitazione dell’Unione Europea), ma a difesa di tutte le specie vittime di lacci, trappole, veleno e armi da fuoco. Fra questi, è doveroso ricordarlo, ci sono ogni anno centinaia di lupi. Il Wwf chiede, inoltre, un maggiore coordinamento tra le forze dell’Ordine per rafforzare l’efficacia della sorveglianza, accurate indagini, condanna dei responsabili e un inasprimento delle sanzioni e delle pene per i reati contro la fauna selvatica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giornata mondiale dell’ambiente, Wwf: “Bracconaggio quarto mercato criminale"

Today è in caricamento