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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il testo è legge

La riforma delle agenzie ambientali è legge: ecco cosa cambia

Maggiore omogeneità a livello nazionale nelle operazioni di prevenzione, ma anche nei controlli sullo stato dell’aria, delle acque e del territorio grazie ad un miglior coordinamento, affidato all'Ispra. Questi gli obiettivi del testo di legge approvato oggi alla Camera

La Camera, con 354 sì, ha approvato la proposta di legge che riforma le agenzie ambientali istituendo il Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, di cui fanno parte l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e le agenzie regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano per la protezione dell'ambiente. L'obiettivo del riconoscimento normativo delle agenzie ambientali e l'introduzione di sostanziali innovazioni organizzative e di funzionamento hanno lo scopo di di rendere più omogenei ed efficaci gli interventi grazie ad un maggior controllo pubblico del territorio ed anche di riuscire a fare (meglio di adesso) prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica.

"Il testo unificato - dichiara Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera - mira a realizzare un sistema di monitoraggio in campo ambientale autorevole, indipendente e autonomo per ridare fiducia agli italiani. E introduce una semplificazione necessaria che non è deregulation, ma efficacia dei controlli. Questa riforma avrebbe potuto essere approvata molto tempo fa e rappresenta un ‘caso scuola’ delle distorsioni del bicameralismo perfetto: era stata approvata all'unanimità dalla Camera oltre due anni fa e lo scorso mese ha avuto il via libera del Senato, che l’ha modificata quindi è tornata a Montecitorio. Mi auguro che anche in quest’ultimo passaggio si possa varare la legge all'unanimità. Il testo nasce da una mia proposta di legge, unificata con quelle analoghe dei colleghi Bratti e De Rosa. Insieme alla legge sugli ecoreati questa riforma, di cui è relatore il collega Zaratti, rafforza le politiche ambientali del Paese intervenendo sul fronte della prevenzione dopo che il Parlamento ha rafforzato gli strumenti giuridici per contrastare e perseguire le illegalità in campo ambientale. Un passo avanti per un’Italia che guarda al futuro".

I compiti del Sistema nazionale. In sintesi, sono: il monitoraggio dello stato dell'ambiente e della sua evoluzione; il controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento; attività di ricerca, di trasmissione ai diversi livelli istituzionali e di diffusione al pubblico dell'informazione ambientale; supporto tecnico-scientifico per l'esercizio di funzioni amministrative in materia ambientale; attività istruttoria per il rilascio di autorizzazioni e per l'irrogazione di sanzioni, nel rispetto delle competenze degli altri enti previste dalla normativa vigente; attività di supporto nell'individuazione, descrizione e quantificazione del danno ambientale. 

Più poteri all'Ispra, a capo del Sistema. L'istituto, dotato di autonomia e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'ambiente, svolge funzioni tecniche e scientifiche per la più efficace pianificazione e attuazione delle politiche di sostenibilità delle pressioni sull'ambiente. Svolge, inoltre, funzioni di indirizzo e coordinamento al fine di rendere omogenee, sotto il profilo tecnico, le attività delle singole agenzie regionali (Arpe), tra le quali si prevede anche l'elaborazione di criteri e di standard uniformi per lo svolgimento dell'attività conoscitiva nell'ambito della difesa del suolo e della pianificazione di bacino, il rilevamento, l'aggiornamento e la pubblicazione della carta geologica nazionale, attività di ricerca e controllo nella prevenzione dei rischi geologici, con particolare attenzione al dissesto idrogeologico.

Con la riforma all'Ispra sono trasferite le funzioni degli organismi collegiali già operanti presso il Ministero dell'ambiente per i quali era stato avviato un procedimento di riordino. Inoltre cambia la durata delle cariche: i componenti degli organi dell'Ispra saranno in carica per 4 anni (non più tre) e potranno essere rinnovati per un solo mandato. 

Cosa fanno le agenzie ambientali. Disciplinano la struttura, il funzionamento, il finanziamento e la pianificazione delle attività delle agenzie, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali e del programma triennale delle attività, e adeguano le leggi regionali istitutive delle agenzie alle previsioni della legge entro centottanta giorni dalla sua entrata in vigore. Tutto questo, sotto il controllo dell'Ispra.

L'intervento di Ermete Realacci:

Soddisfatto anche il presidente dell'Ispra, Bernardo De Bernardinis, che all'agenzia di stampa Pubblic Policy ha spiegato come con la riforma "le imprese potranno contare su una fonte ufficiale e omogenea sul territorio nazionale di informazione, monitoraggio, analisi e valutazione ambientale". Il presidente però accenna anche a  delle criticità ancora da risolvere: "La clausola di invarianza finanziaria aggiunta dal Senato potrebbe portare a una difficoltà nell'implementazione dei Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali". 

La legge era stata votata all'unanimità oltre due anni fa alla Camera, nel maggio scorso è giunto l'ok dal Senato con piccole modifiche. Ora l'approvazione definitiva. A dire sì una larghissima maggioranza, la Lega Nord si è astenuta. 

"L’Italia, dopo la legge sugli ecoreati e il collegato ambientale, ora può contare finalmente sulla terza importante norma di iniziativa parlamentare a favore dell’ambiente. Il terzo anello di una serie di riforme ambientali indispensabili per avviare una riconversione ecologica della Penisola. Solo rafforzando il sistema dei controlli ambientali, si potrà ristabilire veramente quel clima di fiducia nei cittadini verso le istituzioni preposte ai controlli e facilitare la riconversione ecologica del sistema produttivo del Paese. Siamo convinti, però, che occorra garantire più risorse economiche al sistema, certe e costanti nel tempo, da investire nel personale, negli strumenti di analisi e nelle attività di monitoraggio e di informazione”, dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente.

“Dopo la legge sulle agenzie ambientali - conclude Ciafani - ora il Parlamento approvi le altre riforme, attuabili in questa legislatura come ad esempio la legge sul consumo di suolo, quella sulle agromafie e i delitti contro gli animali, la norma per semplificare l’abbattimento degli ecomostri, la costituzione di una grande polizia ambientale strutturata sul territorio a partire dalle migliori esperienze maturate dall'Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato. Infine il rapido recepimento del pacchetto sull'economia circolare in discussione al parlamento europeo che sarà approvato nei prossimi mesi”.

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