rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Tech

Big data e intelligenza artificiale: KPI6, l'analisi predittiva delle tendenze future

Da startup ad azienda con 20 risorse, KPI6 utilizza informazioni storiche e attuali sulla base delle conversazioni anonimizzate tra gli utenti sui social e sul web per "anticipare" il futuro. In collaborazione con PwC lancia il Trust Index, uno strumento per il monitoraggio strategico dei trend

"Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa" è la frase dello scrittore americano Gregg Easterbrook che si legge tra le varie informazioni descrittive sulla pagina Facebook di KPI6: una realtà che nasce come startup nel 2015 e diviene nel tempo un'azienda di 20 persone, che attraverso la sua piattaforma intercetta ed elabora le tendenze attraverso i dati, elaborando analisi predittive.

Partendo dal presupposto che la raccolta dell'enorme mole di dati generati attraverso le tecnologie è infatti utile per l'estrazione di valore o conoscenza, l'analisi predittiva utilizza le informazioni storiche e attuali per "anticipare" il futuro. 

"Prima del 2015 avevo una web agency - racconta Alberto Nasciuti, founder e Ceo di KPI6 - e utilizzando modalità di analisi di dati sui social media, mi domandavo come fosse possibile automatizzare questo tipo di ricerca, per esempio tramite parole chiave". E così, KPI6 che viene nel 2016 incubata da Luiss Enlabs, stringe una partnership con Facebook e Twitter, avendo la possibilità di accedere a tutte le informazioni degli utenti, dai dati demografici alle conversazioni presenti e passate.

Alberto Nasciuti-2
Alberto Nasciuti, founder e Ceo di KPI6

"La fase successiva è stata quella di analizzare le conversazioni - continua Nasciuti - aggiungere un layer di Intelligenza Artificiale nel misurare le conversazioni, interpretandole dunque effettuando, per esempio, una sentiment analysis così da estrapolare delle opinioni rispetto un determinato brand. Un'evoluzione ulteriore, poi, è stata procedere con l'analisi dell'audience: oltre al cosa si dice, chi dice che cosa".

Da un conteggio numerico iniziale, in pochi anni, si è dunque passati a una fase più avanzata di applicazione di Intelligenza Artificiale, che si è resa protagonista nel passaggio dalla classificazione alla segmentazione fino alla profilazione degli utenti. "Tutto ciò senza ledere la privacy - sottolinea il Ceo di KPI6 - perchè tutti i dati che ci arrivano sono anonimizzati, rintracciano le caratteristiche dell'utente ma non l'identità".  

Il monitoraggio oggi avviene al livello globale sui social network, sulla base di accordi con Facebook, Twitter e Instragram, e circa 80 milioni di siti web, dai forum ai blog: "al giorno scarichiamo circa 30-40 milioni di conversazioni e le analizziamo tutte", specifica Alberto Nasciuti.

Sono stati tra i primi ad applicare algoritmi di Intelligenza Artificale, tanto che il team, dapprima composto da tre persone (nella foto in home, nell'ordine: Gaetano Bonofiglio, Cto di di KPI6; Alberto Nasciuti, founder e Ceo di KPI6; Gaetano Masi, Chief Product Officer), oggi è composto per lo più di tecnici sviluppatori (di cui 4 dedicati full time sugli algoritmi di IA) di età media 28 anni. Una sezione dell'agenzia si occupa di Data Journalism, meno orientata al brand e più incline a temi di attualità e interesse generale, come la politica e l'economia.

Il progetto più recente di KPI6 riguarda l'internazionalizzazione. In questo momento complesso KPI6 sta effettuando un test con PwC, una delle Big Four della consulenza strategica, con la messa a punto del Trust Index, un indice che analizza lo spettro emozionale dei consumatori e cittadini rispetto a determinati argomenti: "Nella mappa emozionale degli italiani nel periodo pre-Covid registrata nel mese di gennaio - racconta Nasciuti - sono poi sopraggiunti sentimenti comuni di paura, ansia e smarrimento a causa del Coronavirus. Ma oggi qual è il livello di fiducia del consumatore rispetto all'automotive o al food & beverage per esempio? Noi al momento registriamo una fase di lento ritorno alla normalità". 

Il Trust Index è insomma uno strumento pensato per le aziende e soggetti istituzionali che monitora le emozioni dei potenziali utenti, riconducendo inevitabilmente a sentimenti positivi la ripresa dell'economia. Ciò è utile al fine di individuare il momento ideale per effettuare un investimento e di lavorare alla propria brand reputation, così da prepararsi strategicamente alla ripresa economico-sociale.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Big data e intelligenza artificiale: KPI6, l'analisi predittiva delle tendenze future

Today è in caricamento