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Venerdì, 26 Aprile 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

Russian doll 2...che spettacolo!

Non possiamo passare la nostra vita così spaventati di fare la mossa sbagliata da non vivere mai

Geniale, a dir poco geniale! Trovare le parole giuste per descrivere un prodotto eccellente come Russian doll 2 è difficile. La seconda stagione della serie ideata e interpretata dalla straordinaria Natasha Lyonne va al di là di ogni aspettativa e migliora anche la precedente stagione regalando al pubbico un lavoro così ben studiato e ben realizzato da essere l'esempio di una grande idea che sa tradursi in pratica alla perfezione. C'è filosofia, psicologia, ironia, intelligenza, leggerezza e profondità in ognuno dei sette episodi che trascinano lo spettatore in diverse epoche storiche dalla Berlino vent'anni prima del crollo del muro alla Budapest della Seconda Guerra Mondiale, dalla New York contemporanea alla New York degli anni '80 facendo vivere, attraverso lo schermo, un viaggio spazio-temporale ed esistenziale emozionante, nostalgico ed estremamente istruttivo.

Natasha Lyonne supera se stessa in Russian doll 2 studiando una trama itricata e intrigante che si svela mano a mano, episodio dopo episodio come una matassa che inizia a sciogliersi un po' alla volta ma, alla fine di tutto, l'aspetto più bello di questa serie resta sempre uno e cioè il racconto dei rapporti umani, dei traumi psicologici e la capacità di far rendere conto che non si può passare il tempo a rimuginare sul non fatto, sul non detto e sul "e se...".

"Non aver paura di vivere" dice la nonna di Alan al nipote, che ha sempre paura di sbagliare, in uno dei momenti più belli ed emozionanti della serie. Si trovano all'interno di un vuoto, lo spazio immaginario che si crea da un lavoro mai portato a termine alludendo a un concetto filosofico di luogo dove finisce tutto il potenziale mai espresso dalle persone. "Avresti voluto una madre diversa?" chiede, invece, la mamma di Nadia a sua figlia che incontra idealmene in un altro non luogo della serie. E per quanto lei abbia sempre pensato che la sua vita sarebbe stata migliore senza il cattivo esempio di sua madre, non può non rendersi conto di essere ciò che è proprio per questo e proprio grazie agli squilibri mentali di quella donna un po' pazza che l'ha messa al mondo e, nel bene e nel male, è proprio questo che la rende speciale.

L'ultimo episodio della seconda stagione di Russian doll è talmente "fuori di testa" da essere perfetto, un vero e proprio capolavoro cinematografico. Questa serie si dimostra ancora una volta intelligentissima e un prodotto in cui cui ogni cosa ha un senso e un significato profondo dalla scena più semplice alla battuta più "stupida".  Piena di riferimenti al mondo del cinema, Russian doll 2 ci riporta, per un attimo, nel mondo diThe Truman Show in quell'iconica scena di Jim Carrey che, consapevole di far parte di un mondo fittizio, sale sulla scaletta, apre la porta e ne esce fiero per iniziare davvero a vivere. Allo stesso modo, Nadia e Alan salgono quelle stesse scale immaginarie e aprono quella stessa porta per arrivare al cuore del loro viaggio introspettivo e iniziare, anche loro, a vivere. 

Tra l'ostinazione nel voler cambiare il passato e di conseguenza il proprio futuro e la serena accettazione finale che la vita è unica e va valorizzata così com'è, senza perdere tempo a chiedersi "e se...", Russian doll 2 nel suo essere totalmente folle e strampalata è una serie quasi terapeutica che dà una grande lezione di vita, di moralità e di umanità a tutti, non solo ai suoi personaggi. E lo fa in grande stile così come in grande stile è l'uscita di scena della sua protagonista, Nadia, che, in silenzio e sotto le note del capolavoro dei Pink Floyd Shine on your crazy diamond, invita tutti i "pazzi" come lei a brillare e godersi a pieno questo folle viaggio che è la vita.

Voto: 10

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