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Sabato, 27 Aprile 2024
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L’epopea dello sport: 3 serie tv da non perdere sulle storie dei campioni

Le serie tv sulle storie di famosi sportivi e squadre

L’epopea dello sport e le storie dei campioni e delle squadre simbolo sono raccontate anche dalle serie tv su Netflix e Amazon Prime Video. Ecco tre serie da non perdere, che raccontano l’Iliade e le Odissee contemporanee attraverso le storie di personaggi (e team) che sono già leggende.

The Last Dance (Netflix)

Una vera e propria serie evento che racconta (quasi) tutta la verità su una delle squadre più famose di sempre, i
Chicago Bulls, e dello sportivo più impattante del XX Secolo insieme a Mohammed Alì: Michael ‘Air’ Jordan. Le puntate alternano le interviste ai protagonisti della mitica franchigia – Scottie Pippen, Dennis Rodman,
coach Phil Jackson e, naturalmente, Michael Jordan – a filmati di repertorio e high lights dell’NBA.

Lo spunto è l’ultimo ballo dei Bulls, la stagione 1997-1998, in cui i tori di Chicago inseguono il sesto anello e
accettano di essere seguiti passo passo da una troupe televisiva. Tutti sanno che è il canto del cigno di una
squadra che il dirigente Jerry Krause smembrerà a fine campionato, per dimostrare che la società conta più di
chi va in campo. Una squadra che su Michael Jordan aveva costruito i suoi successi, succedendo ai Lakers di Magic Johnson, ai
Celtcs di Larry Bird e agli odiatissimi Detroit Pistons nell’Olimpo del basket.

Un binomio inscindibile quello tra i Bulls e il suo campione (la cui silhouette sulle scarpe Nike è un’icona ancora
oggi riconoscibile per i giovani, e non solo, di tutto il mondo), che la serie racconta nei minimi particolari, senza
tralasciare le ombre lasciate dalle sfavillanti luci del successo. Anche se non vi importa nulla di sport e non sapete niente di pallacanestro questa è una serie che vi inchioderà al divano sino alla fine dell’ultimo ballo.

Maradona a Sinaloa (Netflix)

Prendete il calciatore più strabiliante e più estremo del nostro tempo, la regione messicana più famigerata al
mondo (patria del Chapo Guzman e scenario di tante narco serie) una squadra di calcio in fondo alla classifica
del campionato di calcio di serie B messicano, frullate tutto questo e otterrete sette puntate semplicemente
folli e adrenaliniche.

Dimenticatevi Osvaldo Soriano, Emir Kusturica e Gianni Minà: qui Diego Armando Maradona è sé stesso allo
stato puro, in tutto il suo genio e in tutta la sua sregolatezza. Dimenticatevi il nostro football patinato, commentato da soubrettes ed ex calciatori in giacca e cravatta: il calcio a queste latitudini è pura follia, è tifosi che si votano alla Santa Muerte e telecronisti incontenibili. Qui il calcio non è importante, è una delle uniche cose che contano.

Il pibe de oro, che da allenatore è più noto per le sue intemperanze e le sue sceneggiate che per i suoi risultati,
viene chiamato al capezzale dei Dorados di Culiacan, club derelitto. Facendo leva sull’orgoglio dei suoi giocatori
e sul suo carisma, Maradona trasformerà dei semiprofessionisti una squadra vera in cui si identifica un intero
popolo. È l’America Latina, ragazzi. È il calcio quando non solo viene dalla strada, ma vuole restarci.

Pistorius (Amazon Prime Video)

Quante volte può cadere, rialzarsi e cadere di nuovo un uomo? Quante storie oscure ci possono essere dentro
una storia straordinaria che ha emozionato il mondo intero?

Oscar Pistorius, nato a Pretoria, in Sudafrica, viene amputato di entrambe le gambe quando non ha ancora
compiuto un anno. A 17 anni si presenta sulla pista di atletica più importante della storia, quella delle Para
Olimpiadi di Atene, vincendo un oro e un bronzo. La sua magnifica corsa sulle speciali protesi in fibra di carbonio, denominate cheetah (ghepardo), diventa un
simbolo di coraggio e riscatto. Ma per Blade Runner – uno dei suoi soprannomi – questo non è abbastanza: lui
vuole correre con i normodotati.

Inizia così una battaglia regolamentare con la Federazione Mondiale di Atletica Leggera, che arriva a sostenere
che le sue protesi possono essere addirittura un vantaggio. Alla fine la burocrazia cederà al sogno e nel 2011
Pistorius parteciperà ai Mondiali e nel 2012 alle Olimpiadi di Londra, raggiungendo le semifinali.

Diventa un mito globale, conteso dalle tv di tutto il mondo (parteciperà anche a ‘Ballando con le stelle’), sino a
quando nel 2013 non uccide, sparandole, la propria fidanzata, la modella trentenne Reeva Steenkamp.
Inizia una lunga vicenda giudiziaria seguita in tutto il mondo con sgomento. È questa storia che il documentarista Vaughan Sivell ha raccontato in quattro avvincenti episodi che esplorando
il mistero di un uomo mostra come ogni mito abbia in sé la propria possibile, estrema, contraddizione.

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