Turchia, attentato nel centro di Diyarbakir: morti e feriti
Le immagini che arrivano dalla città a maggioranza curda sono spaventose: l'esplosione causata da un'autobomba. Per il governo non ci sono dubbi: "E' la risposta agli arresti di questa notte"
DIYARBAKIR (TURCHIA) - Gli arresti "preventivi" all'alba. Poche ore dopo, uno spaventoso attentato. La Turchia è ormai nel baratro e, in pochi mesi, sembra essere passata da un tentato golpe a una vera e propria guerra civile. Il bilancio dell'autobomba esplosa nel cuore della città curda, "contro una stazione di polizia", è drammatico: "Ci sono morti e feriti".
GLI ARRESTI - All'alba la polizia ha arrestato i due co-leader del principale partito filocurdo del paese, il Partito democratico del popolo (Hdp). Selahattin Demirtas è stato arrestato nella sua casa nella città sudorientale di Diyarbakir, mentre Figen Yuksekdag è stata fermata ad Ankara nell'ambito di un'inchiesta sul terrorismo. Il loro arresto appare essere parte di un'ampia operazione di repressione contro l'Hdp, che è il terzo partito più grande del parlamento. I due sarebbero accusati di aver diffuso propaganda a favore del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), organizzazione che Anakara considera fuorilegge.
L'ATTENTATO - Poche ore dopo, come detto, la "risposta": decine di persone sono rimaste vittime dell'esplosione avvenuta a Diyarbakir, la città del sudest della Turchia, centro della minoranza curda. Le autorità ritegono che l'esplosione sia stata provocata da un'autobomba e attribuiscono la responsabilità al Partito dei lavoratori curdi (Pkk), l'organizzazione separatista considerata fuorilegge.
AGGIORNAMENTI - Sono otto le persone rimaste uccise oggi nell'esplosione di un'autobomba a Diyarbakir, città a maggioranza curda nel Sud-Est della Turchia. Lo ha detto il premier turco Binali Yildirim, citato dai media turchi, aggiungendo che i feriti sono oltre 100. Il premier ha precisato che le vittime sono due agenti di polizia e sei civili.
