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Domenica, 28 Aprile 2024
Il divieto / Corea del Sud

La Corea del sud vuole abolire il consumo di carne di cane

Seul ha annunciato una legge per chiudere gli oltre mille allevamenti del Paese. Dove una persona su cinque mangia o ha mangiato questo animale

La Corea del sud dice addio al consumo della carne di cane. O almeno ci prova.  in Corea del Sud. Il Partito del potere popolare, che guida maggioranza e governo a Seul, ha annunciato una road map per vietare progressivamente l'uso dei cani negli allevamenti e nei ristoranti.

"Prevediamo l'emanazione di una legge speciale per vietare la carne di cane entro quest'anno", ha detto il deputato Yu Eui-dong, dopo un incontro in Parlamento a cui hanno partecipato funzionari del ministero dell'Agricoltura e attivisti per i diritti degli animali. La normativa che le autorità hanno in cantiere prevede un periodo di tre anni per arrivare alla 'scomparsa' del settore. Concretamente, nei tempi più rapidi possibili, il divieto potrebbe entrare in vigore nel 2027. "Garantiremo pieno sostegno ad allevatori, macellai e altri imprenditori", ha assicurato Yu, precisando che ci saranno indennizzi solo per le attività registrate che presenteranno alle autorità un piano in linea con la nuova norma per l'addio all'industria della carne di cane e la riconversione.

Se gli animalisti esultano, non sono certo contenti gli allevatori di cani per il consumo alimentare. In Corea del sud si contano circa 1.150 allevamenti di questo tipo, per un totale di oltre mezzo milioni di capi destinati al macello. Joo Young-bong, a capo dell'Associazione coreana degli allevatori di cani, ha già annunciato battaglia.

La tradizione

Sono secoli che in Corea del sud si mangia carne di cane, come accade del resto in diverse altre zone del sud-est asiatico, ad esempio Indonesia, Thailandia e Vietnam, nonché in alcune aree della Cina (dove si stima vengano uccisi circa un terzo dei 30 milioni di cani uccisi annualmente nel mondo). Storicamente, i consumi più importanti si sono registrati durante l’occupazione giapponese (1910-1945) e la guerra di Corea degli anni Cinquanta, ma anche in tempi di pace il consumo è rimasto piuttosto stabile, anche perché l’allevamento dei cani è più facile e diffuso nel Paese rispetto a quello di altri animali, come i bovini. Ancora oggi, le stime parlano di circa un milione di cani macellati ogni anno per il consumo alimentare e di oltre tremila ristoranti che servono piatti e bevande a base di carne canina. Il consumo alimentare di questi prodotti si impenna solitamente nei mesi estivi, poiché è diffusa la credenza che essi abbiano proprietà salutari sull’organismo umano nei periodi più caldi.

Eppure, negli ultimi anni il consumo di carne di cane nel Paese è calato sensibilmente. Da un lato, le associazioni e i gruppi animalisti hanno portato con successo l'attenzione del pubblico sull'argomento. Dall’altro, sono gli stessi cittadini sudcoreani ad aver assimilato il cane come un animale domestico, e non più da macello. Secondo un recente sondaggio, oltre l'80 per cento dei sudcoreani non ha mai mangiato o non intende mangiare carne di cane, mentre quasi il 60 per cento vede con favore un divieto al consumo. 

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