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Domenica, 28 Aprile 2024
La minaccia

"Trump sarà il più grande pericolo mondiale nel 2024"

Lo scrive The Economist, che in un articolo immagina le conseguenze di un’eventuale rielezione dell’ex presidente degli Stati Uniti

Un’ombra nera incombe sul mondo. È questa la metafora utilizzata da The Economist per spiegare che Donald Trump rappresenta "il più grande pericolo mondiale nel 2024". Secondo il settimanale londinese, un secondo mandato dell’ex presidente degli Stati Uniti, a processo per l’assalto a Capitol Hill, non è più un’ipotesi remota: Trump - si legge nell’articolo - potrebbe dominare le primarie repubblicane e diversi sondaggi lo darebbero davanti al presidente Joe Biden negli stati in bilico, da sempre ago della bilancia nelle elezioni presidenziali. In una di queste rilevazioni, recentemente pubblicata dal New York Times , il 59 per cento degli elettori si fiderebbe di lui sul tema dell’economia, contro il 37 per cento di Biden. 

"In gioco il destino del mondo"

Almeno per quanto concerne un'eventuale candidatura alle primarie - si legge ancora su The Economist - le cause civili e penali che coinvolgono il tycoon non lo penalizzerebbero affatto, al contrario potrebbero risultare persino un punto di forza. Altro punto a suo favore potrebbe essere il calo di consensi dei democratici tra gli elettori neri e ispanici. Il destino del mondo, si legge sula rivista anglosassone, dipenderà quindi dal voto di decine di migliaia di elettori in una manciata di stati.

Una vittoria di Trump incoraggerebbe Vladimir Putin e Xi Jinping e avrebbe conseguenze catastrofiche per il pianeta. La Cina potrebbe approfittare della fragilità della democrazia americana e attaccare Taiwan, mentre la Russia avrebbe un incentivo per continuare la guerra in Ucraina e potrebbe addirittura attaccare paesi ex sovietici come la Moldavia o gli Stati baltici. Ma la più grande minaccia rappresentata da un ritorno di Donald Trump riguarda il suo stesso Paese: per gli Usa - spiega l’articolo - una vittoria dell’ex presidente rappresenterebbe un drammatico danno d’immagine, perché dimostrerebbe che anche un uomo di cui si conoscono tutti i lati peggiori può ambire a guidare il Paese. E i suoi "nemici", compresi i tribunali e il dipartimento di Giustizia, subirebbero le sue ritorsioni.

Un nuovo audio inchioda l’ex presidente

Nel frattempo, la Cnn ha diffuso un nuovo audio sui fatti avvenuti il 6 gennaio del 2021, con le parole di Donald Trump nelle ore dell'assalto al Congresso. In un'intervista registrata per il libro "Tired of Winning" del reporter di Abc Jonathan Karl, Trump afferma che se gli fosse stato permesso di andare in Campidoglio sarebbe stato accolto molto bene dalla folla. "Stavo pensando di tornare indietro per risolvere il problema da solo - avrebbe detto l’ex presidente - ma ai servizi segreti l'idea non piacque molto". Ora l’intervista potrebbe essere utilizzata contro di lui nel corso del processo. Quel giorno, dopo che i suoi sostenitori sfondarono le barricate e assaltarono il Campidoglio, l’ex presidente USA aspettò diverse ore prima di apparire sui social per esortarli a tornare nelle loro case.

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