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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Egitto, il dialogo impossibile tra Morsi e l'opposizione

All'indomani dell'atteso discorso di Morsi alla nazione, la coalizione dell'opposizione presieduta da Mohamed ElBaradei scende nuovamente in piazza

L'opposizione egiziana, unita in questo venerdì,  prevede di scendere nuovamente in piazza per manifestare contro il presidente Mohamed Morsi e chiedere il ritiro del decreto che accorda poteri eccezionali al capo dello Stato. Al Cairo la notte scorsa è stata lunga. Negli scontri delle ultime 48 ore sono morte almeno sette persone. All'indomani dell'atteso discorso di Morsi alla nazione, la coalizione dell'opposizione presieduta dall'ex capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Mohamed ElBaradei, ha stimato che "il fatto che la presidenza continui a ignorare le richieste e le proteste del popolo chiude di fatto le porte a ogni tentativo di dialogo".

L'OPPOSIZIONE - "Il Fronte rinnova il suo appello agli egiziani a riunirsi oggi nelle piazze d'Egitto", si legge in un comunicato del gruppo. Un appello che è stato lanciato anche dai giovani del Movimento del 6 aprile, lo stesso che ha contribuito in maniera determinante a lanciare la rivolta contro l'ex presidente Hosni Mubarak. L'invito è quello di far muovere i cortei di protesta "da tutte le moschee di Guizeh e del Cairo verso il palazzo di Ittihadiya, e da tutte le moschee d'Egitto verso le piazze della rivoluzione".

OBAMA - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha espresso ieri la sua "profonda preoccupazione" per le vittime e i feriti delle manifestazioni violente in corso in Egitto, durante una conversazione telefonica con il suo omologo egiziano, Mohamed Morsi. L'inquilino della Casa Bianca ha anche sottolineato quanto sia "essenziale che i dirigenti egiziani di tutte le parti (politiche, ndr) mettano da parte le loro divergenze per trovare insieme il modo di far progredire l'Egitto".

In un atteso discorso pronunciato nella serata di ieri, Morsi ha difeso il decreto varato il 22 novembre scorso, che ha scatenato la protesta delle opposizioni, ed ha affermato di non volere impedire il lavoro della magistratura. Condannando le violenze di questi giorni, il presidente egiziano si è detto fiducioso che i giudici continueranno il loro lavoro "per proteggere lo Stato". Morsi ha quindi affermato di volere incontrare sabato gli esponenti delle opposizioni al palazzo presidenziale.

NAZIONI UNITE - Il presidente Morsi, commenta il Guardian, è stato molto criticato negli ultimi giorni per il suo silenzio assordante. Nel discorso di ieri ha accusato parte dei manifestanti di essere alle dipendenze di figure del vecchio regime di Hosni Mubarak. Non saranno tollerate, ha detto Morsi, ulteriori violenze da parte di chi vuole far cadere il governo "legittimamente eletti". Il quotidiano inglese riporta anche le dichiarazioni di Navi Pillay, commissario dei diritti umani per le Nazioni Unite: "Chiediamo alle autorità egiziane di proteggere chi protesta pacificamente e di perseguire chiunque inciti alla violenza, politici inclusi. Il governo è arrivato al potere sull'onda di proteste simili a quelle di oggi, e dovrebbe essere quindi particolarmente sensibile ai diritti e alle libertà che si devono garantire ai manifestanti".

L'ANALISI - Nessuno, in piazza, secondo l'analisi dell'inviata della Stampa al Cairo, Francesca Paci, confida che Morsi ritiri la bozza della Carta Costituzionale né tantomeno che rinunci al braccio di ferro ingaggiato con la magistratura (da lui accusata di essere un cascame del vecchio regime). La speranza è piuttosto che, non volendo inimicarsi l’occidente e le diplomazie internazionali così abilmente “sedotte” nelle ultime settimane in vista degli aiuti economici necessari alla sopravvivenza del Paese (e del suo governo), il presidente islamista moderi i toni e magari rinvii il referendum indetto per il 15 dicembre.

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