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Sabato, 27 Aprile 2024
Motori e mobilità

L’automobile, un mondo in movimento: dal possesso all’utilizzo

Dopo aver approfondito l’attuale transizione del mondo automotive, da un modello puramente fisico ad uno nuovo che integra anche quello digitale, eccoci a parlare di un altro tipo di forte cambiamento che ci troviamo a vivere per quanto concerne la mobilità: ovvero il passaggio da un sistema fondato principalmente sull’acquisto e la proprietà del bene che assicura la mobilità, sia esso l’automobile oppure uno scooter o una moto, ad un nuovo sistema dove l’utente può soddisfare il suo bisogno di mobilità utilizzando un bene per il tempo strettamente necessario ad un viaggio o un semplice spostamento. Ci stiamo inoltre accorgendo che le nuove generazioni sono molto più propense a quest’ultimo approccio, dal momento che l’auto non viene più identificata con uno status da raggiungere, il sogno appena raggiunta la maggiore età ma, al contrario, è vista spesso come esempio di sfruttamento non efficiente di risorse, per il fatto che rimane inutilizzata per gran parte del tempo. Anche le nuove tecnologie aiutano i ragazzi nell’interpretare in maniera più estensiva ed ecologica il concetto di mobilità.

IL RUOLO DEL NOLEGGIO

Iniziamo la disamina parlando della maniera più abituale che permette questo passaggio da possesso ad utilizzo, ovvero il noleggio di un’automobile, che prende il posto del più tradizionale acquisto.

Al di là dei benefici e vantaggi fiscali per le aziende, questo canale del mercato ormai vale circa un terzo del totale e si allarga sempre di più anche ai privati. Tra i motivi principali di questa preferenza, non possiamo non citare l’accessibilità: in un contesto sociale ed economico sempre più alterato in negativo da spinte inflazionistiche, i prezzi delle automobili sono saliti negli ultimi anni e questo ha spinto gli utenti a ricercare formule meno onerose, soprattutto nel breve periodo, rimandando ad un prossimo futuro un acquisto impegnativo come quello dell’auto: in questo scenario, il noleggio si inserisce come soluzione al bisogno immediato di mobilità, senza dover effettuare ingenti investimenti. Sempre in tema di accessibilità, il noleggio è un pacchetto che consente di accedere all’utilizzo di veicoli di segmento premium, o lusso, nel momento in cui l’acquisto di questi non sarebbe possibile. Disponendo di un elevato valore residuo al termine del noleggio, il canone di questi veicoli è tutt’altro che inaccessibile, come si potrebbe inizialmente pensare. Potrei anche includere in quest’analisi la riflessione che nel post covid siamo tutti meno propensi ad impegnarci per molto tempo su un acquisto, nel retropensiero che le esigenze possano cambiare da un momento all’altro: pertanto, in contesti dove le necessità possono variare in un breve arco temporale, queste soluzioni sono da preferirsi.

Non ultimo, il tema della transizione energetica coinvolge anche le formule di acquisto: se non sono sicuro di quale sia la migliore e più adatta tecnologia tra elettrico, ibrido, termico, allora sarò maggiormente attratto dall’avere maggiore tempo a disposizione per utilizzare queste teconologie, testarle e, solo in seguito, procedere con la scelta definitiva. Pertanto, il noleggio si propone come un vincente alleato per permettere di provare le nuove tecnologie in maniera flessibile e non vincolante.

MOBILITA’ GENERAZIONALE

Che le nuove generazioni abbiano una considerazione dell’automobile diversa da quella dei loro genitori non è una novità. Difficilmente conseguire la patente ed avere un’auto sono tra le priorità dei diciottenni. Il ruolo della tecnologia è sicuramente da non sottovalutare: con i social network, c’è molto meno bisogno di muoversi fisicamente per essere in contatto e comunicazione con i propri amici; con l’introduzione e diffusione massiccia delle piattaforme digitali, ci si è resi conto che la maggior parte dei lavori si può svolgere anche in maniera smart, ovvero senza spostamenti fisici.

Evidentemente quindi se i giovani possono stare a contatto con gli amici e anche studiare e lavorare senza muoversi da casa, il loro bisogno di mobilità si è ridotto enormemente rispetto al passato. Inoltre, con lo sharing di auto, ma anche di scooter o altri mezzi per spostarsi in contesto urbano, i giovani possono muoversi senza dover spendere cifre importanti e, soprattutto, rispettando l’ambiente dal momento che i mezzi in sharing sono abitualmente a propulsione elettrica.

Parlando di nuove tecnologie legate allo sharing, poi, la prospettiva di amplia a moltissimi mezzi pubblici o privati per riuscire a spostarsi. Oggi i giovani, con l’ausilio dello smarphone, hanno accesso a innumerevoli applicazioni che semplificano loro la vita, organizzandola in maniera efficiente. 

Ipotizziamo di doverci spostare da un luogo A ad un luogo B: in pochi decimi di secondo, l’applicazione ci indicherà ad esempio un autobus per recarci da A alla stazione del treno, poi quale è il migliore treno da prendere, inclusi eventuali cambi intermedi; all’arrivo in stazione, ci indica di noleggiare uno scooter e, infine, essendo magari arrivati ad una zona a traffico limitato, ci potrà anche consigliare il noleggio di un monopattino o una bicicletta per arrivare finalmente nel luogo B.

Questo dimostra come, attraverso applicazioni smart, il concetto di mobilità non è più legato al possedere un’auto bensì allargato ad un intero sistema intrecciato di mezzi che possono essere utilizzati per giungere al luogo di destinazione, con il migliore bilanciamento tra risorse di tempo e di denaro.

QUALE SOLUZIONE PER IL FUTURO?

A questo punto, se concludiamo dicendo che i giovani non sono interessati alla proprietà ma solo all’utilizzo dei beni di mobilità, dovremmo dichiare che questa sarà senza alcun dubbio la soluzione del futuro, una volta che i giovani diventeranno i principali attori del mercato. In realtà, io non credo che sia proprio così: è vero che l’utilizzo è più accessibile e le applicazioni e gli smartphone lo rendono anche più efficiente, è anche vero che, in ottica ambientale, i mezzi a noleggio o sharing sono maggiormente eco-friendly; ma è altrettanto vero che tutto questo può andar bene ai giovani anche in quanto compatibile con le loro attuali esigenze che, però, poi nel tempo cambiano. Un esempio tra tutti: una volta che le famiglie si allargano, con le esigenze dei figli che si sommano, lo sharing e la mobilità condivisa non assicurano di avere un mezzo per spostarsi in qualsiasi momento e luogo. Pertanto, potremmo concludere che un’auto di riferimento rappresenta la sicurezza di potersi muoversi in quesiasi momento e che, quindi, risulta essere imprescindibile per la famiglia ma che, a questa, si uniscono altri strumenti di pura mobilità on demand che possono essere attivati all’occorrenza e che permettono di arrivare in maniera furba, smart ed anche ecologica da A a B.

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