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Domenica, 28 Aprile 2024

Fabio Salamida

Giornalista

Da Pozzolo a Montaruli, il partito di Giorgia Meloni è pieno di personaggi inadeguati

Fratelli d’Italia, la forza politica attualmente più votata nel nostro Paese, non sembra avere dirigenti ed eletti all’altezza della situazione. Il motivo è abbastanza semplice: il partito di Giorgia Meloni, fino a pochi anni fa, era al 4,33 per cento e giocava la sua partita ai margini dell’opposizione urlando contro tutti, coniando slogan arruffapopolo e tirando fuori proposte irrealizzabili come blocchi navali e uscite dall’Euro.

Pur avendo al suo interno figure storiche già in prima linea durante il ventennio berlusconiano (la stessa Giorgia Meloni è stata ministra della Giuventù dal 2008 al 2011) era impossibile, in così poco tempo, presentare una squadra adeguata alla sfida del governo del Paese. In sostanza, alla crescita elettorale non è corrisposta una crescita del personale politico: è anche il motivo dei tanti casi di "parentela", tipico delle piccole comunità.

Il botto di Capodanno

L’ultimo "botto" è scoppiato a Capodanno: un proiettile partito dalla pistola del deputato Emanuele Pozzolo ha ferito a una gamba il genero di un agente di scorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, durante una festa organizzata a Rosazza, piccolo comune della provincia di Biella, dalla sorella dello stesso Delmastro, sindaca della cittadina, che al mercato mio padre comprò.

Cosa sappiamo sulla festa "con sparo" di Pozzolo e Delmastro che imbarazza Meloni (e spuntano vecchi tweet sulle armi) 

Le dinamiche sono tutte da chiarire, ma è lecito chiedersi perché un parlamentare della Repubblica abbia portato una revolver LR22 carica a una festa di fine anno, in un Paese in cui ogni anno, durante i festeggiamenti, muoiono persone colpite da proiettili vaganti esplosi da imbecilli che per festeggiare mettono in mezzo le armi da fuoco.

Pozzolo e quel post invecchiato male

E dire che lo stesso Pozzolo, nel 2015, ebbe l’ardire di attaccare l’allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che commentando l’ennesima strage causata dalla vendita indiscriminata delle armi negli States (all’Umpqua Community College morirono nove persone per mano di un ex studente) disse che la legge sulla vendita delle armi andava cambiata.

post Pozzolo

In quell’occasione il deputato di Fdi scrisse su Facebook: "Per Obama e sempre e solo colpa delle armi, eppure non ho mai visto una pistola sparare da sola". È vero, e pistole non sparano da sole, ma forse evitare farne girare troppe potrebbe salvare molte vite in tutto il mondo, o quantomeno evitare che qualche malcapitato si faccia male durante un Capodanno a Rosazza.

Lavinia Mennuni e la maternità che deve diventare "cool"

Il fattaccio avviene a pochi giorni dalle surreali dichiarazioni della senatrice Lavinia Mennuni. L’ex consigliera comunale della Capitale, che oggi siede a Palazzo Madama ed è membro della commissione parlamentare per l'Infanzia e l’adolescenza, si è lasciata andare a considerazioni che sarebbero suonate discutibili già qualche decennio fa. A suo dire, la prima aspirazione di una diciottenne dovrebbe essere quella di mettere al mondo dei futuri cittadini italiani. "Dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far diventare la maternità di nuovo cool", ha detto intervenendo alla trasmissione Coffee Break, con buona pace dell'emancipazione femminile.

Tutti gli scivoloni del cognato d’Italia

In queste pagine abbiamo già sviscerato tutti gli scivoloni di Francesco Lollobrigida, in arte ministro dell’Agricoltura e della cosiddetta "Sovranità Alimentare", ma soprattutto dolce metà di Arianna Meloni, sorella della premier e "reggente" di Fratelli d’Italia. Lollo, che nel novembre scorso inaugurò la "fermata a richiesta" sul Frecciarossa, si era già distinto in precedenza per aver detto che in Italia "Spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi", provocando indignazione mista a ilarità.

Il treno e gli altri scivoloni di Lollobrigida, il cognato d'Italia 

L’uscita infelice seguiva quelle contro gli ormai ex percettori di reddito di cittadinanza (che dovrebbero andara a zappare) e sulla fantomatica "sostituzione etnica" a opera dei migranti, poi goffamente ritrattate. Ultimamente si limita a interventi istituzionali, forse su richiesta dei suoi cari.

La coppia Delmastro - Donzelli

Il collega pistolero alla festa di Capodanno organizzata dalla sorella sindaca non è l’unica grana che vede spuntare il nome di Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia è stato rinviato a giudizio ed è accusato dalla Procura di Roma di rivelazione del segreto d'ufficio in relazione alla vicenda dell'anarchico Alfredo Cospito. In quell’occasione, secondo gli inquirenti, avrebbe rivelato informazioni riservate al collega e coinquilino Giovanni Donzelli, che a sua volta, mostrando un invidiabile acume politico, pensò bene di utilizzarle contro i parlamentari del Partito Democratico durante un dibattito alla Camera.

Il caso Santanchè

Altra vicenda che imbarazza non poco Giorgia Meloni e un po’ tutto l’esecutivo è quella legata alla gestione "ballerina" delle sue aziende da parte dell’attuale ministra del Turismo, Daniela Santanchè. I problemi riguarderebbero la società Ki Group e l'azienda editoriale Visibilia: si parla di mancato saldo delle forniture, bilanci in rosso poco trasparenti e lavoratori a cui non sarebbe stata pagata la liquidazione. L’interessata si era difesa in Parlamento senza trovare grande appoggio da parte della stessa maggioranza ed è indagata per falso in bilancio. Si potrebbe a lunbgo discutere su quanto sia opportuna la presenza nel governo di una ministra che svolge attività imprenditoriali legate al suo ruolo, ma a questo punto sembra il problema minore.

Le uscite di Crosetto

Punta di diamante del partito, il ministro della Difesa e mentore della premier, Guido Crosetto, è sicuramente il migliore dell’allegra compagnia. Tuttavia, ha creato non pochi problemi una sua uscita infelice su una presunta "opposizione giudiziaria" al governo Meloni.

Sorpresa: c'è un immigrato nella casa del ministro Crosetto

Come spesso accade, Crosetto aveva poi ridimensionato il tutto, accennando a frasi che gli sarebbero state riferite e lamentando un "tentativo di mistificazione" delle sue parole. Certo è che non ha aiutato il già difficile equilibrio tra poteri dello Stato, buttando benzina sul fuoco dell’ormai perenne polemica tra politica e magistratura che si ripresenta ogni qual volta un potente viene indagato o condannato.

Le "spese pazze" di Augusta Montaruli

A proposito di condanne, una delle esponenti più in vista di Fratelli d’Italia è la deputata Augusta Montaruli, condannata in terzo grado per l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014, quando ricopriva l’incarico di consigliera regionale. Dopo la condanna in Cassazione, si era dimessa dal ruolo di sottosegretaria all’Università ed era stata poi nuovamente "promossa" in commissione di Vigilanza Rai. Tra le "spese pazze" a lei contestate, degno di nota è l’acquisto del libro "Sexploration. Giochi proibiti per coppie. Istruzioni per l’uso": forse faceva parte di uno studio volto a proporre nuove soluzioni per incentivare la natalità.

Il viceministro vestito da nazista

Per concludere la surreale carrellata, non si può non ricordare il "numero" dell’attuale viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, che nel 2005 pensò bene di presentarsi a un addio al celibato vestito da gerarca nazista. Quella foto lo perseguita da anni e si è dovuto più volte cospargere il capo di cenere. Chiamiamolo "errore di gioventù"...

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Da Pozzolo a Montaruli, il partito di Giorgia Meloni è pieno di personaggi inadeguati

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