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Sabato, 27 Aprile 2024

Roberta Marchetti

Giornalista

Non ce lo deve dire Fedez quando serve l'antidepressivo

Fedez paladino della salute mentale. Ci siamo addormentati così ieri sera, sperando si trattasse dell'arrivo improvviso della fase Rem, salvo poi scoprire al risveglio che era tutto vero. Dopo i diritti lgbt, il bullismo, la parità di genere, varie ed eventuali, la nuova bandiera del rapper sventola sul mondo della psichiatria. Una battaglia già trend, non solo grazie ai milioni di follower che aspettavano sue notizie da settimane ma anche per l'importanza del tema, nei confronti del quale la società è decisamente - e fortunatamente - più sensibile rispetto ad anni fa (tra le poche cose per cui dobbiamo dire grazie al Covid). Insomma, se uno volesse pensare male, l'argomento perfetto che vale l'assoluzione per tutti gli scivoloni dell'ultimo mese. O la pista migliore per un atterraggio di emergenza. Ma non vogliamo pensare male.

Di salute mentale non se ne parla mai abbastanza, quindi ben venga la testimonianza di Fedez, al quale auguriamo di rimettersi presto, ma che resti una testimonianza e non si trasformi in sentenza, nonostante è ormai evidente sia tra le sue attività preferite. Bisogna fare molta attenzione, perché questo è uno di quei temi per cui non vale la massima del "purché se ne parli". Se ne deve parlare bene, soprattutto se davanti si ha una platea più che notevole in termine di numeri, dove il rischio demonizzazione è direttamente proporzionale, così come quello di emulazione. E sì, Fedez ha perso una buona occasione per farlo. Il suo errore (non ce ne voglia) è sempre lo stesso. La contraddittorietà. Il rapper ha detto di essersi reso conto soltanto oggi, a un anno dalla diagnosi del tumore al pancreas, di aver preso sottogamba la sua salute mentale, affidandosi "solo agli psicofarmaci", dando così modo di pensare chissà quale importante gap non abbia colmato o quale atroce errore abbia mai commesso nel suo percorso, oltre ad aver ricoperto di colpe decisioni puramente mediche. Sopravvivere a un tumore è certamente una delle cose che va più ad intaccare la psiche di una persona, le sue fragilità e paure, arrivando anche a scatenare stati depressivi. Se per una depressione lieve può bastare la psicoterapia, in casi più importanti il farmaco diventa fondamentale, ed è probabilmente il caso di Fedez, dando per assodato che sia seguito da fior fior di specialisti visto che lui per primo si è definito "un privilegiato". Tra l'altro, che fosse in cura da uno psicoterapeuta lo aveva già ampiamente fatto sapere (e vedere) tra la serie "The Ferragnez" e un audio, pubblicato su Instagram, della seduta di quando aveva appena saputo del tumore. Insomma, non sembra proprio di avere davanti la persona meno attenta alla sua salute mentale, ma tant'è. 

L'antidepressivo non è una scorciatoia, come lascia intendere superficialmente il rapper, ma un elemento necessario alla cura e le affermazioni di Fedez - che invita a occuparsi della propria salute mentale non si sa allora in quale modo, magari spinti dalle "good vibes" che tanto piacciono a lui e alla moglie - sono uno schiaffo in faccia a chi senza quello non riesce ad alzarsi dal letto o a svolgere le più semplici azioni quotidiane. Insomma, parlare di salute mentale stigmatizzando gli psicofarmaci è come promuovere un film demolendo il regista e la faciloneria con cui liquida un argomento così complesso può essere molto pericolosa. 

Se dunque Fedez è convinto di aver lanciato un messaggio positivo e innovativo sbaglia, e pure di grosso, perché dicendo in soldoni che è stata tutta colpa di uno psicofarmaco, oltre a dare una lettura parziale della vicenda, fa un passo indietro di almeno vent'anni, quando certe cose erano davvero un tabù. Ed è ancora più grave che a ringraziarlo per le "eroiche gesta" ci siano anche psicologi e psichiatri, che nelle ultime si sono affannati per srotolare sui social i loro trattati in suo sostegno, segno - questo - dello stato di narcisismo in cui ormai versa una buona fetta della categoria (ma questa è un'altra storia). Lo spot alla salute mentale, in questo caso, ha sbagliato testimonial. E soprattutto non è Fedez a dover dire quando serve un antidepressivo. 

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