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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Il Conclave grillino è una scampagnata in agriturismo

Beppe Grillo ha incontrato i parlamentari del Movimento 5 Stelle in un casale vicino Roma: "Non ci dividiamo. Inciucio Pd-Pdl? La gente è stufa e prenderà i bastoni"

Resa dei conti o ‘scampagnata’? Le premesse, dentro e fuori il Movimento 5 Stelle, erano scure. Giorni turbolenti, scelte logoranti, la paura dello strappo interno. Così il presidente – garante, Beppe Grillo, ha chiamato tutti a raccolta. Un faccia a faccia reale, non virtuale. Quell’esigenza di guardasi negli occhi senza il filtro ‘freddo’ della Rete. E così l’esperimento politico più innovativo della seconda repubblica (o la terza?), che dal blog ha invaso le piazze, si scopre prigioniero di un’esigenza di intimità.

Non che i vertici precedenti, quelli veri, da cui è emersa la linea politica – per altro fragile – fossero stati ‘a porte aperte’. La ‘Cosa’, il canale streaming del Movimento, spesso (se non per il colloquio alla Camera con il segretario del Pd) ha spento le telecamere al momento delle scelte cruciali. Così quando c’è stato da votare il primo no alla fiducia di un possibile governo Bersani; così quando sono stati eletti Crimi e Lombardi come capogruppo di Senato e Camera; così nella riunione dello strappo, il giorno dell’elezione a palazzo Madama di Pietro Grasso alla presidenza dell’Aula.

Così è nata la ‘fuga’ di questa mattina. Una tavola rotonda per fare il punto, sviluppare le incomprensioni, confrontarsi sulla linea. Quella di Beppe Grillo, martellata ogni giorno dal suo blog, nelle interviste rilasciate alla stampa estera, catapultata su Twitter e su Facebook. E quella dei primi dissidenti, quei neoeletti che hanno appoggiato l’elezione di Grasso e che chiedono un confronto con il Pd. Per questo è nata l’idea della ‘scampagnata’.

Partenza in autobus, pranzo al sacco? No, partenza in autobus e basta. Ritrovo a Roma, in piazzale Flaminio. Poi un piano articolato: poche parole prima dell’appello; due autobus, e due percorsi distinti per confondere e depistare la stampa. Tutto vano. Il ritrovo nel breve si è trasformato in una carovana. Avanti i due bus, dietro le auto dei giornalisti, fotoreporter, cameraman. Marcamento stretto fin sulla costa di Fregene, sul lago di Bracciano, vicino a Fiumicino, il luogo prescelto dal leader per il conclave dei grillini. Fuori dal casale ‘Villa Valente’, i giornalisti, dentro i parlamentari. A pranzo paccheri con porcini e guanciale.

Dopo aver affondato la forchetta, qualcuno ha affondato il coltello? Difficile da dire. Poche le voci fuoriuscite dal vertice. Se non quelle del “garante”. Partendo proprio dalle sempre più chiacchierate divisioni interne: “Si stanno dividendo gli altri, non noi. Non mi aspetto totale condivisione nel movimento, è legittimo che qualcuno la pensi in maniera diversa”. Ma sottolinea: “Non siamo noi che ci stiamo dividendo, sono gli altri”.

Quegli altri, Pd, Pdl e Scelta civica che, secondo Grillo, non faranno neppure la tanto sbandierata legge elettorale: “Non fidatevi dei partiti”. In sala, tuttavia, c’è chi borbotta: “Non stiamo per caso fornendo un pretesto ai partiti per fare un governissimo?”, chiede uno dei parlamentari? “L’hanno già fatto da un mese”, gli risponde il blogger genovese. “No, non gli stiamo fornendo nessun pretesto”. E se non c’è da fidarsi dei partiti, c’è da prestare la massima attenzione ai contenuti da inserire nelle piattaforme social. Da qui l’invito accorato non pubblicare sulle rete momenti di vita privata, ma solo le attività svolte da parlamentari. Le foto di Vito Crimi hanno già fatto ‘giurisprudenza’.

GOVERNO AI 5 STELLE – Nessuna divisione; dibattito fisiologico ma sempre dentro lo steccato noto. La fiducia ad un governo politico non può essere messa in discussione: “Ho detto a Napolitano di darci l'incarico”. Solo dopo “faremo un nome” per la guida dell’esecutivo. “Ora il nome è il Movimento nel suo insieme”. Palazzo Chigi targato 5 Stelle e nessun avallo ‘all’inciucio’. Anche perché questa ipotesi andrebbe contro “la gente, che è stufa” e che “prenderà i bastoni”. Non manca neppure un riferimento al nodo cruciale dell’intera partita, l’elezione del nuovo capo dello Stato: “Dobbiamo arrivare calmi e sereni all’elezione del presidente della Repubblica che sarà molto diverso da questo”.

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