rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Corto circuito

La legge sulla "carne sintetica" di Lollobrigida non piace alle imprese del settore

Per la più grande associazione dell'industria alimentare italiana (Unione Italiana Food, Confindustria) a guida Barilla, la legge sulla carne sintetica cara al governo non va bene. L'Associazione Luca Coscioni aggiunge: "Violata evidentemente procedura Ue"

Nella mente del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida la legge sulla "carne sintetica" era nata per tutelare il Made in Italy e la qualità del cibo italiano. Ma è proprio il principale destinatario della misura, il comparto del Made in Italy, a schierarsi contro la legge sponsorizzata dal governo. Nella denominazione del ministero di Lollobrigida c'è anche il termine "Sovranità alimentare": il problema è che la legge per cui si è esposto personalmente, diventata una battaglia identitaria del centrodestra, rischia di danneggiare proprio la "sovranità" del settore italiano in Europa.

Lollobrigida e la legge sulla carne sintetica: il post su X

E la segnalazione arriva dai diretti interessati: Unione Italiana Food, la più grande associazione di Confindustria dell'industria alimentare italiana, ha inviato un parere sulla legge alla Commissione Europea, sottolineandone le storture e facendo una richiesta: eliminarne una parte. Il presidente è Paolo Barilla, a sua volta vice del fratello Luca nel gruppo Barilla, marchio icona del Made in Italy nel mondo. In aggiunta, l'Associazione Luca Coscioni ha anche fatto dei rilievi dal punto di vista giuridico: per come ha agito l'Italia avrebbe violato il diritto dell'Unione Europea. 

Il Made in Italy contro la legge sulla carne sintetica di Lollobrigida: il parere inviato alla Commissione Ue

La legge sulla cosiddetta "carne sintetica" è al vaglio della procedura Tris della Commissione europea, che valuta la conformità della norma al diritto europeo. Le parti interessate possono caricare sulla piattaforma i loro pareri riguardo i provvedimenti coinvolti nella procedura Tris e contribuire al processo decisionale. Unione Italiana Food si presenta con 51 miliardi di fatturato, 100.000 dipendenti, 550 aziende, 18 miliardi di export, 900 marchi sulle tavole italiane e più di 20 settori merceologici rappresentati e si definisce come "la più grande associazione di rappresentanza diretta delle categorie merceologiche dell'industria alimentare".

L'associazione di settore ha di fatto smontato dei principi che stanno alla base della legge: secondo il testo firmato in origine dai ministri Lollobrigida e Schillaci, i prodotti a base vegetale non possono essere venduti con "meat sounding", cioè con nomi che si riferiscono alla carne. Niente più "hamburger vegetali", per intenderci. Lo scopo è di "tutelare il  patrimonio  zootecnico   nazionale", la "salute umana", "gli interessi dei cittadini che consumano e il loro  diritto all'informazione". 

Ma nel parere inviato alla piattaforma Tris della Commissione Ue, Unione Italiana food precisa: "I prodotti a base vegetale non hanno nulla a che fare con alimenti consistenti, isolati o prodotti da colture cellulari o tessuti derivati da animali vertebrati. I prodotti a base vegetale sono realizzati con materie prime agricole comuni come legumi (soia, piselli, ecc.), cereali (avena, riso, ecc.), semi (mandorle) e verdure o i loro isolati proteici". 

L'associazione sottolinea poi che "il processo produttivo dei prodotti di origine vegetale ricalca quindi quello dei comuni alimenti di origine vegetale. Il risultato sono alimenti e bevande preparati con ingredienti unanimemente considerati sicuri da tutte le autorità preposte alla sicurezza alimentare e che non hanno nulla a che vedere con alimenti costituiti, in forma isolata o prodotti da colture cellulari o tessuti".

Un altro dei principi su cui ha spesso insistito Lollobrigida è la tutela della salute e la trasparenza. Ma sul tema non è necessaria una nuova legge perché c'è già: "Nell'Ue, le norme sull'etichettatura consentono ai cittadini di ottenere informazioni complete sul contenuto e sulla composizione dei prodotti alimentari - si legge nel parere di Unionfood -  A livello europeo e nazionale l'etichettatura degli alimenti è regolata dal Regolamento n. 1169/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011". Inoltre, "da alcune recenti ricerche condotte sui consumatori, non risulta che i consumatori siano confusi dalla denominazione dei prodotti a base vegetale; al contrario, si tratta generalmente di consumatori che leggono le etichette e che hanno ben chiara la natura di ciò che acquistano". Così, Unione italiana food chiede "di eliminare dal disegno di legge la parte relativa al divieto di utilizzo della denominazione carne per i prodotti trasformati contenenti proteine ​​vegetali".

Il parere dell'Associazione Luca Coscioni: "Violata evidentemente procedura Ue"

Anche l'associazione Luca Coscioni, insieme a Science For Democracy, ha inviato il suo parere alla Commissione Europea sulla piattaforma Tris. I rilievi riguardano la parte giuridica e in parte identificano gli stessi problemi di Unionfood, aggiungendo che il governo ha "evidentemente" violato la procedura Ue: questo perché la direttiva Tris prevede l'esame dei disegni di legge, non delle leggi già approvate. E il testo sulla carne coltivata è stato notificato alla Commissione Ue dopo la sua approvazione in Parlamento e la promulgazione da parte del presidente Mattarella, arrivata proprio nel giorno del suo invio a Bruxelles. Di conseguenza, la procedura Tris non può intervenire: "Anche per questo motivo - il parere dell'Associazione Coscioni - la condotta dell'esecutivo italiano costituisce un'anomalia rispetto alla procedura Tris, nonché uno strappo a quanto disposto dalla disciplina europea".

In più, secondo l'Associazione Coscioni la legge sulla carne coltivata: 

  • Limita il principio di libera circolazione delle merci;
  • Distorce il principio di precauzione, per cui non si può vietare una cosa non ancora autorizzata nell'Unione Europea - la carne prodotta in laboratorio - senza, tra l'altro, evidenze che ne suggeriscano la dannosità per l'uomo;
  • Viola il diritto alla scienza, in relazione al diritto di ogni individuo a "godere dei benefici del progresso scientifico e delle sue applicazioni". Tale diritto è sancito dall'art. 15 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, trattato di cui l’Italia è parte dal 1978. 

Nel frattempo, la Commissione europea ha sottolineato di non aver "ricevuto finora alcuna richiesta di autorizzazione al commercio di carne coltivata in laboratorio per il mercato europeo". Lo ha ribadito il portavoce della Commissione europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stefan de Keersmaecker, rispondendo durante il briefing con la stampa a una domanda sulla carne coltivata in laboratorio. Il portavoce ha ricordato che il ruolo dell'Unione Europea "è quello di garantire che i nostri alimenti, e questo include anche i nuovi alimenti come la carne coltivata, siano sicuri, grazie a regole di sicurezza alimentare molto severe che comprendono, tra le tante cose, una valutazione molto approfondita da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa)".

Aggiornamento 01/02/2024: la Commissione "rimanda indietro" la legge sulla carne sintetica

La Commissione Europea ha informato il governo italiano di aver archiviato la legge sulla carne sintetica. Come aveva fatto notare l'Associazione Luca Coscioni, il testo è stata presentato alla piattaforma Tris già approvato e non come disegno di legge. Difatti, nel parere pubblicato la Commissione sottolinea che "Il testo è stato adottato dallo Stato membro prima della fine del periodo di sospensione di cui all'articolo 6 della direttiva (UE) 2015/1535" si legge nel documento. "La Commissione invita pertanto lo Stato membro in questione a informarla del seguito dato, anche alla luce della giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia. In questa fase non vi sono ulteriori osservazioni della Commissione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La legge sulla "carne sintetica" di Lollobrigida non piace alle imprese del settore

Today è in caricamento