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Lunedì, 29 Aprile 2024
Immigrazione

Renzi frena sull'abolizione del reato di clandestinità: "Non serve, ma va cambiato con calma"

Il reato di clandestinità "crea problemi, intasa le Procure e non serve", spiega il premier, il quale annuncia che ci saranno cambiamenti ma li "faremo con calma, tutti insieme e senza fretta e quindi non sarà nel prossimo Cdm"

Il reato di clandestinità "crea problemi, intasa le Procure e non serve, ma tra i cittadini c'è una percezione di sicurezza per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo con calma, tutti insieme e senza fretta e quindi non sarà al prossimo Cdm". Queste le parole del premier Matteo Renzi, intervistato dal Tg1. "Mai come in questo momento è chiaro che l'Europa deve avere una posizione comune. No alla demagogia - sintetizza Renzi - ma no anche al buonismo esasperato: chi sbaglia deve essere mandato via". Sull'Europa, il prmier ha detto: "L'Italia ha fatto tutte le riforme che in questi anni sono state solo promesse. Dunque ha le carte in regole, per dire che l'Europa in alcune cose deve cambiare. L'Italia deve continuare lo sforzo a casa propria, ma è finito il tempo in cui l'Europa ci dava le lezioni o i compiti da fare". "Negli Usa Obama ha riportato la crescita in questi anni, in Europa l'austerity ha fatto perdere posti di lavoro".

Sull'argomento è intervenuto anche il capo della polizia Alessandro Pansa, secondo cui per le forze dell'ordine sarebbe meglio che il reato di clandestinità fosse riformato, anziché abolito. "È preferibile probabilmente che venga riformato con un meccanismo che renda più agevole la gestione degli immigrati immigrati che transitano nei nostri confini in maniera illegale, in modo da poter gestire meglio l'attività investigativa", ha detto Pansa ai giornalisti, da Firenze, durante una visita a Palazzo Vecchio alla mostra di immagini del calendario della polizia. "Allo stato non è un grande problema, il problema reale, principale, è dato dal fatto che allo stato intasa le attività delle procure", ha spiegato Pansa, sottolineando: "Però è anche indispensabile in questo momento che il nostro Paese lanci qualche segnale dissuasivo, per far capire che noi gestiamo il problema immigrazione con umanità, correttezza, rispetto delle regole nazionali e internazionali, ma lo gestiamo con grande vigore, quindi l'opportunità di comunicare meglio la trasformazione di questa norma è sicuramente molto importante ai fini della percezione della sicurezza".

Pansa ha anche commentato sul fronte sicurezza e sulla vicenda di Colonia, sottolineando che "preoccupa il rischio emulazione". "Abbiamo una valutazione in questo momento della presenza degli stranieri nel nostro Paese che è sicuramente percepita con minore insicurezza rispetto ad altre città", ha fatto notare il capo della polizia, aggiungendo: "La radicalizzazione dei rapporti tra i cittadini e gli stranieri nel nostro Paese non si sta spostando verso forme di xenofobia o di una sorta di arabofobia, come sta avvenendo in altre parti dell'Europa. E questo è un approccio propedeutico ad una migliore interrelazione e quindi una possibilità di evitare che episodi così gravi accadano anche nel nostro Paese. Comunque siamo particolarmente attenti e la vigilanza sul territorio continua a essere rafforzata proprio per evitare che anche piccoli episodi possano diventare un modello per ispirare qualcun altro a comportarsi nello stesso modo". "L'episodio di Colonia - ha concluso Pansa - mi preoccupa solo per il rischio emulazione".

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