Idv presenta referendum contro casta e riforma Fornero
Il partito di Di Pietro ha presentato in Cassazione due quesiti per abrogare il finanziamento ai partiti ed eliminare la diaria per i parlamentari e per abrogare la revisione dell'articolo 18 e la contrattazione libera sui contratti
Quattro referendum. Due "anti-casta", due contro la riforma Fornero. L'Italia dei Valori ha depositato in Cassazione i quesiti per chiamare al voto gli elettori.
I QUESITI - I primi due referendum "anti-casta" propongono l'abolizione di ogni forma di finanziamento ai partiti, mediante la cancellazione dell'attuale sistema dei rimbrosi, e l'eliminazione della diaria dei parlamentari che va ad aggiunersi alle retribuzioni.
Gli altri due referendum riguardano invece la riforma Fornero del mercato del lavoro e puntano ad abrogare la revisione dell'articolo 18 e la libertà di contrattazione introdotta dal governo Berlusconi lo scorso anno.
L'ITER PER IL VOTO - Se la Cassazione protocollerà i quattro quesiti dell'Idv, la raccolta delle 500 mile firme per celebrare i referendum inizierà il prossimo 6 Ottobre, in modo da poter essere ricontrollate dalla Cassazione a inizio anno e passare quindi il vaglio di costituzionalità della Consulta.
"L'Italia dei Valori passa dalle parole ai fatti e restituisce ai cittadini il diritto di poter decidere - ha affermato Antonio Di Pietro davanti alla Cassazione e via Twitter - mai come oggi ce ne è bisogno, visto che ogni giorno in aula viene posto un voto di fiducia e il Parlamento è espropriato delle sue funzioni".
ALTRO SCONTRO CON VENDOLA - Non bastasse la questione alleanze, anche sul terreno dei referendum, il leader di Sel, Nichi Vendola, si pone contro Di Pietro e l'Idv: "Non firmerò i quattro referendum perché sono un'azione propagandistica che non ha alcuna base di realismo, non possono essere celebrati l'anno prossimo. Credo che i temi referendari - ha concluso - siano più utili come temi da inserire in un futuro programma di governo"
