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Venerdì, 26 Aprile 2024

Camorra, il boss Antonio Iovine si è pentito. Saviano: "E' l'inizio di un cambiamento epocale"

Il boss del clan dei Casalesi Antonio Iovine ha deciso di pentirsi. Proprio lui, "il ministro dell'economia" della camorra. Roberto Saviano su Repubblica spiega cosa può cambiare adesso

La notizia è di quelle importanti, forse decisive nella lotta alla criminalità organizzata.

Il boss del clan dei Casalesi Antonio Iovine ha deciso di pentirsi. Proprio lui, "il ministro dell'economia" della camorra, già condannato all'ergastolo nel processo Spartacus e a 21 anni e sei mesi nel processo Normandia. Iovine era stato arrestato a Casal di Principe il 17 novembre 2010.

Iovine ha deciso di collaborare con la giustizia e potrebbe essere un passo decisivo per conoscere fino in fondo e da una fonte "autorevole" tutta la verità su imprenditoria e criminalità organizzata non solo in Campania, non solo in Italia.

Iovine, soprannominato 'o ninno, divenne boss molto giovane e la sua decisione di collaborare è importante, perché non si tratta "solo" di un capo militare.

Roberto Saviano su Repubblica scrive:

È uno che sa tutto. E quindi ora tutto potrebbe cambiare. La terra trema per una grossa parte dell'imprenditoria, della politica, per interi comparti delle istituzioni. Le aziende grandi e piccole che hanno ricevuto, che sono nate e che hanno prosperato grazie ai flussi di danaro provenienti da Antonio Iovine, si sentono come in una stanza le cui pareti si stringono sempre più.

Per anni il boss è stato in grado di far fruttare al massimo l'ingente quantità di denaro proveniente da estorsioni, narcotraffico, truffe. Ma sapeva anche come inserirsi negli appalti statali. Saviano spiega:

Tutto il segmento nero diventava investimento vivo, costruzione vera: imprese edili, ristoranti, import-export. Uno dei primi colpi di 'o ninno fu proprio l'acquisto della discoteca Gilda a Roma: una delle sue prime mosse personali nella capitale. Seguendo l'indicazione del padrino Bardellino, Roma era la vera fortezza da espugnare e Iovine l'ha sempre saputo. Ed è qui che si è legato ai tre settori cardine della capitale: cemento, intrattenimento, politica. Ha provato a scalare la squadra di calcio della Lazio, riciclando 21 milioni di euro provenienti dall'Ungheria, attraverso il suo parente Mario Iovine detto Rififì, a Roma ha investito nel settore del gioco d'azzardo legale.

La mafia ha una lunga storia di boss che hanno deciso di pentirsi e collaborare. Per quel che riguarda la camorra fino a oggi non è stata la stessa cosa.

Iovine è stato ai vertici dei Casalesi per oltre dieci anni, non esistono precedenti simili, se non forse quello di Pasquale Galasso, capo della Nuova famiglia. L'altro pentito del clan dei Casalesi che ha cambiato la storia è stato Carmine Schiavone ma era un capo della vecchia generazione, marginalizzato nell'ultima fase, che decise di pentirsi proprio perché estromesso dai vertici, lui che era fondatore del gruppo. Iovine è l'organizzazione. Perché ha deciso di collaborare?

Fonte: La Repubblica →
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